Ce ne sarà molto bisogno, a Palmira, in tutta la Siria, e altrove, dei caschi blu della cultura. Anche europei. Il ministro dei Beni e attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha proposto al consiglio dei ministri della cultura dell’Ue riunito a Bruxelles di istituire i “caschi blu della cultura” europei nelle missioni di pace in aree di crisi – così come ora li prevede l’Onu con l’Unesco dietro la spinta italiana – e Francia e Germania hanno aderito, stando a quanto comunica il dicastero italiano.
I “caschi blu della cultura” si affiancano nelle missioni di pace per salvaguardare e condurre restauri delle opere d’arte colpite dalla guerra o da calamità. L’Italia ha formato militari (innanzi tutto carabinieri del Comando di tutela del patrimonio culturale), archeologi, restauratori e altre figure pronte a intervenire in zone di conflitti appena diventa possibile intervenire sul posto.
“Le devastazioni del patrimonio culturale da parte del terrorismo devono far maturare la consapevolezza di quanto sia necessario prevedere la componente culturale nelle missioni di pace dell’Unione Europea”, ha detto Franceschini pensando tra l’altro all’Isis. “Un contributo al progetto di difesa comune europeo. “In questa fase storica contraddistinta dalla cinica distruzione del Patrimonio Culturale da parte del terrorismo, appare essenziale avviare un processo europeo di Difesa del Patrimonio Culturale, a partire dall’inserimento delle componenti culturali nelle missioni UE di peacekeeping”.