Scrittori in allarme per l’IA: più della metà teme di essere sostituita nella narrativa

Secondo uno studio condotto dall'Università di Cambridge il 51% degli autori britannici prevede un calo di reddito

Scrittori in allarme per l’IA: più della metà teme di essere sostituita nella narrativa
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redazione Modifica articolo

23 Novembre 2025 - 17.22


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Gli scrittori del Regno Unito guardano con preoccupazione al futuro della narrativa. Infatti, secondo uno studio condotto dall’Università di Cambridge presentato al congresso “Arts and Humanities Research Council“, molti autori temono che l’intelligenza artificiale generativa possa sostituire completamente il loro lavoro.

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L’indagine ha coinvolto ben 258 romanzieri e 74 addetti ai lavori, e ha rilevato che il 51% delle figure prese in esame teme un impatto diretto sull’occupazione. Tra i più a rischio ci sono gli autori di romanzi rosa (il 66% si sente “estremamente minacciato”), e quelli di thriller e gialli (61% e 60%).

Il 39% degli intervistati, invece, ha già visto un ridimensionamento del proprio reddito (ad esempio per la perdita di lavori freelance non creativi come il copywriter), mentre l’85% prevede ulteriori riduzioni nel futuro.

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Continuando ad analizzare i risultati ottenuti nello studio, tuttavia, nonostante i timori, la maggioranza degli autori (80%) riconosce i benefici dell’IA in altri settori. Infatti, circa un terzo (33%) usa l’IA nel processo creativo, ma solo per compiti non creativi, come ricerca di fatti o informazioni. Il 97% è invece fortemente contrario all’uso dell’IA per scrivere interi romanzi o sezioni narrative.

Molti scrittori denunciano che le loro opere sono state utilizzate per addestrare gli LMM, i sistemi avanzati di intelligenza artificiale progettati per comprendere e generare un testo simile a quello umano, senza autorizzazione (59%) o pagamento.

Inoltre, è emerso che l’86% degli autori preferirebbe un sistema “opt-in”, dove l’uso delle opere viene autorizzato e retribuito, rispetto al modello “opt-out” proposto dal governo britannico e stigmatizzato da molti fin dalla sua introduzione.

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Insomma, l’IA sta minacciando anche il campo dell’editoria, ma l’augurio è che qualcuno regolamenti il suo utilizzo, in modo da tutelare gli scrittori umani che ogni giorno si impegnano per far sì che il loro prossimo libro venga pubblicato secondo le tempistiche stabilite.

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