Il mese di febbraio 2025 ha segnato un traguardo alquanto preoccupante per i cambiamenti climatici globali. Secondo il bollettino mensile del Copernicus Climate Change Service (C3S) , l’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record stabilito nel febbraio 2023 per il resto del mese con una tendenza allarmante e segnale di un evidente accelerazione del riscaldamento globale e le sue implicazioni dirette sulle calotte polari.
Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha registrato attualmente la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, con un valore pari all’8% sotto la media e questo per il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino artico si riduce stabilendo nuovi record negativi rispetto il mese precedente corrispondente.
È importante notare che, sebbene febbraio non rappresenti il minimo storico assoluto, il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che tipicamente si verifica a marzo. Parallelamente, il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, situandosi al 26% sotto la media. L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese e se questo venisse ulteriormente confermato, questo rappresenterebbe il secondo minimo storico, più basso, mai registrato dal satellite Copernicus. La conferma definitiva sarà possibile solo nei prossimi giorni, già in questo mese.
Oltre alla riduzione dell’estensione dei ghiacci polari, febbraio 2025 è stato classificato come il terzo febbraio più caldo a livello globale con una temperatura media globale di 13,36°C, ovvero 0,63°C al di sopra della media del periodo 1991-2020. Un dato che è di poco superiore (0,03°C n.d.r.) rispetto al quarto febbraio più caldo registrato nel 2020, ma occorre anche considerare una temperatura media di febbraio 2025 di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzato come riferimento per i livelli preindustriali. Questo posiziona febbraio 2025 come il 19° mese, negli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.
Cosa evidenziano questi dati? Una tendenza preoccupante nel contesto del cambiamento climatico con la oramai continua riconferma della riduzione dell’estensione dei ghiacci polari e l’aumento delle temperature. Il rapporto Copernicus funge da campanello d’allarme, indicando la necessità di interventi immediati per affrontare le sfide climatiche che il nostro pianeta sta affrontando che purtroppo a causa di instabilità politiche non potranno essere affrontate, insieme, a livello globale.
Per una visione completa e dettagliata dei dati e delle analisi, è consigliabile consultare il bollettino climatico mensile del Copernicus Climate Change Service (C3S) che viene rilasciato periodicamente sul loro sito ufficiale.