di Giuseppe Rizza
Anche in questa terza serata RTL 102.5 prosegue la sua diretta parallela del Festival di Sanremo, canzone dopo canzone, artista dopo artista. Senza mai tralasciare i numerosi ospiti che marcano il palco dell’Ariston e con un occhio vigile ai canali social e alle considerazioni live dei radioascoltatori, che giungono in studio tramite sms.
E di certo non poteva passare inosservato il monologo di Roberto Saviano, scrittore che ha fatto della lotta alla camorra una delle sue ragioni di vita. Durante la trasmissione radiofonica Finalmente Sanremo, Finalmente Cristiano Malgioglio è il conduttore Gigio D’Ambrosio a lanciare l’allarme: «Sono arrivati tanti messaggi di disapprovazione nei riguardi di tale modalità televisiva utilizzata per affrontare tematiche sociali importanti». Minimizza subito Francesca Cheyenne, co-conduttrice nel palinsesto di RTL 102.5, che parla di «pubblico trasversale» per sottolineare quanto sia variegata e stratificata l’audience in una kermesse musicale di portata mondiale.
Chiara e perentoria la replica di D’Ambrosio: «In un evento con uno share elevatissimo è corretto dedicare dieci minuti anche a un tema forte nel corso delle tante ore di messa in onda». Un’affermazione approvata con effetto immediato dal resto dei presenti: Federica Gentile, Cristiano Malgioglio, Laura Ghislandi e Jody Cecchetto, che è il più attento alle dinamiche social e conferma la tendenza dei cosiddetti «haters delle tematiche sociali».
Il Festival di Sanremo è un viaggio a tutto tondo nella musica e, a detta di molti, dovrebbe essere improntato all’insegna della leggerezza. Ma è anche un’occasione unica per scuotere le coscienze e trattare con i giusti toni le questioni più spinose. Pochi eventi mediali catalizzano la pubblica attenzione con un simile impatto. La sicurezza e il sostegno forniti da un personaggio di spicco della contemporaneità consente di acquisire elasticità e consapevolezza per affrontare positivamente le problematiche sociali che avvinghiano il nostro Paese.
Soltanto ieri il formidabile monologo sul razzismo di Lorena Cesarini ha commosso l’intera platea, perché chi vive la discriminazione troppo spesso non ha voce per gridarlo. La vita non è scandita solo da attimi leggeri, ma anche da momenti seriosi. E allora lasciamo che ciascuno faccia il suo, perché snobbare la kermesse sanremese è uno dei nostri sport nazionali preferiti. Le polemiche sterili sono tutt’altro che costruttive e non trovano terreno fertile nella testa di chi ha il coraggio di esporre le proprie idee.