È ufficiale: il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno della Legge di Bilancio per il 2022 che prevede, per enti lirico-sinfonici, l’istituzione di un nuovo fondo per il risanamento dei debiti con uno stanziamento a fondo perduto di cento milioni di euro per l’anno 2022 e cinquanta milioni di euro per il 2023.
Una notizia attesissima per uno dei settori più colpiti dalla pandemia, che ha fatto registrare ben sessanta milioni di perdite complessive nel 2020, a fronte di soli venti milioni di ristori. Proprio qualche settimana fa Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo e Presidente dell’Anfols (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche), aveva lanciato l’ultimo disperato grido d’allarme: «sulle fondazioni grava un debito complessivo di 350 milioni che ne rende molto complessa la gestione virtuosa».
Nelle ultime ore è giunto un segnale decisivo dallo Stato e ciò dovrebbe lasciarci a lungo riflettere sul ruolo culturale che tali istituzioni musicali ricoprono nel nostro Paese. Immediata la replica dell’Anfols che attraverso una nota congiunta dello stesso Giambrone e di Fulvio Macciardi (attuale vicepresidente), ha espresso tutta la sua felicità per il finanziamento ottenuto: «Soddisfazione e un grande apprezzamento nei confronti del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, per le misure messe in campo in favore delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche».