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Al museo nazionale archeologico MarTa di Taranto è stata inaugurata l’esposizione “Taras e Vatl” che unisce il mondo etrusco e della Magna Grecia. La mostra sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022 ed è il secondo di tre atti del progetto scientifico-culturale a cura di Eva Degl’Innocenti (direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto) e Simona Rafanelli (direttrice del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia).
I visitatori potranno entrare nel tumulo attraversando il dromos (a cielo aperto e a vestibolo coperto) che conduce all’interno della camera funeraria, e potranno scoprire gli importanti reperti provenienti da Vetulonia nella ricostruzione del loro contesto. Il pubblico potrà rivivere il rituale funerario e il senso del sacro a cui Etruschi e Magno Greci attribuivano molta importanza.
Offrirà ai visitatori la ricostruzione in scala 1:1 del tumulo etrusco di Poggio Pelliccia, la tomba tarantina del fanciullo, il legame delle due realtà con i centri commerciali allora più importanti del Mediterraneo (Egeo, Asia Minore). In esposizione anche alcune fibule in oro con teoria di cavalieri, appliques in bronzo raffiguranti leoni, provenienti dal tumulo di Poggio Pelliccia; poi, una parure in oro proveniente dalla necropoli di Ruvo di Puglia (Bari), corredi funebri, un leoncino in maiolica da una sepoltura infantile proveniente dall’area dell’Arsenale Militare di Taranto.
Dopo l’apertura a fine giugno della mostra di Vetulonia dedicata agli “Dei del mare” pugliesi, aperta nel Grossetano fino al 7 novembre, una seconda tappa, questa volta a Taranto, del percorso attraverso due giganti dell’Italia antica: la colonia spartana di Taras-Taranto e l’importante città della Dodecapoli etrusca Vatl-Vetulonia, in Toscana. Un convegno internazionale a novembre approfondirà il rapporto tra Taras e Vatl.
L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto di accesso al Museo Archeologico Nazionale di Taranto.