di Marcello Cecconi
Si concretizza il progetto The Last 20 pensato e voluto da un comitato che da tempo ci sta lavorando. Il primo evento in programma prenderà il via il 22 luglio da Reggio Calabria proprio mentre l’Italia sta ospitando e presiedendo il forum “contraltare”, quel G20 che culminerà nel vertice dei Capi di Stato e di Governo il 30 e 31 ottobre 2021.
Così mentre il forum G20 riunisce i 19 Paesi più potenti a livello economico del mondo, con l’aggiunta dell’Unione Europea, The Last 20 ha deciso di mettere insieme i rappresentanti dei “L20”, i venti Paesi del mondo posizionati all’estremità opposta con i peggiori indicatori socio-economici e ambientali. Eccoli in ordine alfabetico: Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen.
Un capovolgimento di valori, si parte dal basso per dar voce a popolazioni che non hanno scelto di essere ultimi e che nemmeno lo sono per caso ma impoveriti, per gran parte, da fattori esterni come guerre, catastrofi climatiche e dallo strapotere neocolonialista di Stati o multinazionali che sfruttano risorse umane e ambientali fino all’estrema conseguenza.
“Ci siamo anche noi su questo pianeta!” dice Tonino Perna, vice-sindaco di Reggio Calabria e coordinatore del Comitato L20. “The Last 20 – continua Perna – vuole cambiare il punto di vista sul mondo e invita a guardarlo con gli occhi degli ultimi”. Di più. “The Last 20 misura la temperatura sociale, economica e ambientale del Pianeta – se lo consideriamo un organismo vivente – e analizza i suoi punti più sensibili, scoprendo i mutamenti che stiamo attraversando e andando alla radice dei problemi e delle contraddizioni del nostro tempo”.
Un obiettivo chiaramente politico per portare nell’agenda quotidiana della discussione mediatica problematiche di questi paesi che non possono né essere dimenticate e nemmeno sottovalutate. Il progetto di più ampio respiro è la formazione di un comitato scientifico che annualmente prepari e presenti un Report Last 20, compilato con criteri oggettivi oltre la classica e ormai superata misurazione del PIL e corredato da approfondite analisi proprio sulle parti più fragili dell’umanità, con lo scopo di far emergere con chiarezza quanto si possa e si debba cambiare il mondo partendo proprio dal basso.
Ecco chi sono i promotori di The Last 20: Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Federazione delle diaspore africane in Italia, Fondazione Terre des Hommes (Italia), ITRIA (Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili), Mediterranean Hope, Re.Co.Sol. (Rete Comuni solidali), Rete azione TerraE, Fondazione Casa della Carità (Milano), Parco Ludico Tecnologico Ecolandia. Intanto stanno arrivando numerose adesioni e collaborazione che il sito, da poco online, sta evidenziando.
Come dicevamo la prima tappa dell’evento sarà a Reggio Calabria, il 22 luglio, e vede l’intitolazione simbolica del nuovo ponte sul waterfront della città all’Ambasciatore italiano Luca Attanasio, morto tragicamente insieme alla sua scorta, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo. La tre giorni calabrese si concentrerà sui grandi temi delle migrazioni, dell’accoglienza e dell’intercultura con un ampio programma di incontri e una lista di ospiti che potete vedere sul loro sito.
Dopo la Calabria le altre tappe del Last20 si sposteranno lungo la penisola: dal 10 al 12 settembre a Roma, dal 17 al 21 settembre in Abruzzo e Molise, dal 22 al 26 settembre a Milano per concludersi a Santa Maria di Leuca il 2-3 ottobre per la stesura di un comune documento da presentare nelle sedi internazionali e ai media.