Il film che vince la 93esima edizione degli Oscar è Nomadland: già vincitore del Leone d’oro a Venezia, è un film americano realizzato dalla regista cinese Chloé Zhao che racconta le vicende della comunità nomade e in particolare segue gli spostamenti della vedova Fern, interpretata da Frances McDormand, che gira con il suo camper passando per gli scenari che si stagliano nell’Ovest americano.
Proprio a Frances McDormand va il premio sia come produttrice che come migliore attrice protagonista: dedica la vittoria alla comunità di nomadi e alla loro “resilienza e gentilezza” e chiede sul palco un ritorno nei cinema: “Guardate il film sullo schermo più grande possibile e portate tutti quelli che conoscete in sala a vedere tutti i film premiati quest’anno”. Un ululato segue la richiesta dell’attrice, un omaggio a Micheal Wolf, sound mixer del film morto a 35 anni.
Mentre dal Dolby Theatre di Seoul il regista di Parasite Bong Joon-Ho ha annunciato il premio per la miglior regia: vinto da Chloé Zhao per Nomadland. Zhao è la seconda donna dopo Kathryn Bigelow, che vinse nel 2010 con il film The Hurt Locker, a vincere l’Oscar come migliore regista.
Il premio per il miglior attore protagonista è andato ad Anthony Hopkins, star del film “The Father”. Hopkins, vincitore di una statuetta nel 1994 per il “Silenzio degli innocenti”, non era ritenuto il favorito per questa categoria. L’ipotetico vincitore poteva essere Chadwick Boseman con la sua ultima interpretazione, prima della prematura morte la scorsa estate, nel film “Ma Rainey’s Black Bottom”. Hopkins, assente alla cerimonia, ha ringraziato la famiglia e ha dedicato il premio, in un video pubblicato sui social, a Boseman.
Grande sconforto per l’Italia: Laura Pausini correva per la migliore canzone originale “Io sì” del film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti, ma a vincere è il brano “Fight for you” di H.E.R. Il premio per il miglior trucco e parrucco e migliori costumi viene vinto da “Ma Rainey’s Black Bottom” che batte gli italiani Francesco Pegoretti, Mark Coulier, Dalia Colli e Massimo Cantini Parrini per i costumi di “Pinocchio” di Matteo Garrone.
Le oltre tre ore di cerimonia per questa edizione degli Oscar si sono svolte in una location tutta nuova. Una vecchia caserma dei pompieri: la Union Station di Los Angeles ospita star del calibro di Brad Pitt ed Harrison Ford che premiano i loro colleghi. I candidati, al contrario, sono sparsi in tutto il mondo. Regina King apre l’evento alla Union Station con un monologo incentrato sull’ingiustizia sociale e razziale, facendo riferimento alla condanna del poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin per l’uccisione di George Floyd. Vince per la categoria degli short “Two Distant Strangers”, un cortometraggio su un agente bianco che uccide un afroamericano.
I premi per i migliori attori non protagonisti sono andati a Daniel Kaluuya di “Judas and the Black Messiah” e alla veterna sud-coreana Yuh-jung Youn di “Minari”. “Un altro giro” del danese Thomas Vinterberg vince il premio come miglior film internazionale. Mentre miglior film d’animazione dell’anno è “Soul” di Pete Docter. Il vincitore del premio come miglior documentario incarna i pronostici di molti ed è “Il mio amico in fondo al mare”.
I premi degli Oscar 2021
Miglior film: Nomadland
Miglior regia: Chloé Zhao (Nomadland)
Miglior attore: Anthony Hopkins (The Father – Nulla è come sembra)
Miglior attrice: Frances McDormand (Nomadland)
Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Miglior attrice non protagonista: Yuh-Jung Youn (Minari)
Miglior film internazionale: Un altro giro (Thomas Vinterberg)
Miglior film d’animazione: Soul (Pete Docter e Dana Murray)
Miglior corto d’animazione: Se succede qualcosa vi voglio bene di Michael Govier e Will McCormack
Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell (Una donna promettente)
Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller (The Father – Nulla è come sembra)
Miglior cortometraggio: Due Estranei (Travon Free e Martin Desmond Roe)
Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale (Mank)
Migliori costumi: Ann Roth (Ma Rainey’s black bottom)
Miglior documentario: Il mio amico in fondo al mare di Pippa Ehrlich, James Reed and Craig Foster
Miglior cortometraggio documentario: Colette di Anthony Giacchino e Alice Doyard
Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh per Sound of Metal
Miglior fotografia: Erik Messerschmidt (Mank)
Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen (Sound of metal)
Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher (Tenet)
Miglior trucco e acconciatura: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson (Ma Rainey’s black bottom)
Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste (Soul)
Miglior canzone: Fight for you (Judas and the Black Messiah)
Argomenti: Cinema