A cura della redazione di globalist.culture.it (clicca qui per vedere chi siamo) con il coordinamento di Stefano Miliani
La finale avrebbe dovuto avere un ricordo del batterista e paroliere dei Pooh Stefano D’Orazio morto a Roma il 6 novembre 2020 per il Covid e una patologia che già aveva, è saltato presumibilmente per tagli alla scaletta già lunga e Red Canzian si infuria con una durissima dichiarazione. Il polistrumentista della band all’Adnkronos rilascia parole di fuoco.
L’omaggio doveva vedere Fiorello e Amadeus cantare “Uomini Soli” e poi ricordare D’Orazio. Dalla scaletta il passaggio è sparito, si presume per evitare sforamenti a una serata che già è andata oltre le 2 di notte. “È stata una cosa orrenda, davvero molto brutta. Sapevamo che doveva esserci questo omaggio e siamo rimasti molto male quando non l’abbiamo visto. Perché credo che Stefano D’Orazio meritasse quel ricordo. In cinque serate piene di qualsiasi cosa, tre minuti si potevano trovare”, afferma Red Canzian.
Cui segue un altro affondo, sempre all’agenzia: “Per provocazione potrei dire che il tempo si poteva trovare persino al posto degli ultimi cinque in classifica, la cui assenza non avrebbe cambiato la storia della musica. Credo che Stefano in 50 anni abbia dato tanto alla musica italiana e che qualcosa poteva essergli restituito da quel palco. Non si può essere onorati solo quando si serve a qualcuno”.
Anche Roby Facchinetti su Facebook si infuria.
Alla domanda di un cronista in sala stampa risponde Amadeus: “Era previsto un numero di Fiorello e mio, Stefano era un amico. Chiedo scusa per non aver fatto quello che avevamo pensato di fare”.