Sanremo2021, le pagelle: Mahmood, Amoroso ed Emma eccellono, Amadeus non va veloce

Le canzoni sembrano tutte più belle dopo averle già ascoltate. Benissimo Achille Lauro, Fiorello più vispo di ieri. I voti ai 26 big e alle nuove proposte

Sanremo2021, le pagelle: Mahmood, Amoroso ed Emma eccellono, Amadeus non va veloce
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6 Marzo 2021 - 02.51


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di Manuela Ballo

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Amadeus: Sta diventando sempre più una sorta di Pippo Baudo dei nostri giorni, equilibrato, politicamente corretto, gradevole con gli ospiti che lui accompagna sul palco. Non ci sono acuti, e più che altro non riesce a diminuire i tempi dello spettacolo, un problema che sta diventando serio per la buona riuscita della rassegna. Voto 6 –

Fiorello: In questa serata si è visto di meno sul palco, ma la sua presenza è stata più pregnante. Di particolare efficacia la sua presenza nel quadro di Achille Lauro; un quadro che ha peraltro destato molte polemiche sui social conservatori. Dovrebbe dedicarsi di più alla recitazione e di più alle macchiette, data la sua bravura. Voto 7

Barbara Palombelli: Ha tenuto, come aveva annunciato, un monologo sulle donne. Lo ha fatto raccontando la propria vicenda personale portando in scena i suoi ricordi, il complesso rapporto con il padre e la difficoltà di vivere sia lavorando che studiando. Ci ha raccontato di come è poi diventata giornalista. Un bel racconto con un invito finale alle ragazze di oggi a credere e a non mollare. Tutto bello, da notare semmai un pizzico di paternalismo in più, tipico di quando una generazione che ha passato momenti delicati della storia si trova a raccontarla ai giovani d’ oggi. Voto 6

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Mahmood: è gigantesco perché ha un modo di cantare completamente diverso dalla nostra più tipica tradizione. Anche se in modo minore rispetto ad altre interpretazioni, anche stasera si è sentito un impasto di sonorità mediterranee con richiami alle musiche dei diversi paesi che compongono questo universo. Una boccata di buona musica, in mezzo ad una gara fatta di alti e bassi. Voto 8

Achille Lauro: Ancora uno dei suoi quadri viventi, questa volta forse ancor più provocatorio degli altri. Muove sulle note dell’inno Nazionale, sventolando un tricolore. Poi si acconcia per un matrimonio tra uomini, si rotola per terra, bacia tutti o quasi i componenti del gruppo. Poi l’entrata a sorpresa di Fiorello. Questo quadro vivente deve aver provocato molto prurito agli ambienti conservatori e reazionari. Voto 8

Alessandra Amoroso ed Emma Marrone:”Pezzo di Cuore”. Due grandi interpreti, due belle voci in un duetto perfetto. Bella anche la canzone. Voto 8

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Le nuove proposte

Davide Shorty: “Regina”. Il vestito è coloratissimo e inizia cantando per primo una canzone d’ amore. Come faranno gli altri peraltro. Alterna musica a recitativi come se fosse un perfetto rapper. In realtà nell’ arietta ricorda Samuele Bersani. Pezzo orecchiabile. Voto 6 e mezzo

Folcast: “Scopriti”. Ha una giusta esigenza, quella di invitare la ragazza a scoprirsi perché fuori non piove. Alza la voce man mano che il pezzo si fa più incalzante e segnala i tratti particolari della canzone alzando il tono della voce. Anche lui si presenta cantando un brano d’ amore. Voto 6

Gaudiano: “Polvere da sparo”. Sta veramente male, questo ragazzo piange e si danna per la ragazza perduta. Si pone domande inquietanti, si guarda allo specchio e se si specchia vede lei. Puro melodramma, piacerà a Sanremo. Voto 6

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Wrongonyou: “Lezioni di volo”. Parte con difficoltà, o aveva la voce troppo bassa oppure non funzionava il microfono. Essendo giovane propone un’idea da giovani, abbastanza usuale, quella di scattarsi un selfie per sancire una storia. La melodia è simpatica e lui è sufficientemente stravagante per piacere sia ai giovani normali che agli alternativi. Voto 7

I 26 big

Annalisa: “Dieci”. È una veterana di Sanremo e si sente subito. Bella presenza e più che altro bel ritornello, piacerà sicuramente anche per la sicurezza con la quale si presenta nella serata di stasera, convinta di avere molti consensi tra la giuria popolare. Voto 7 –

Aiello: “Ora”. Anche nella seconda serata continua con le sue contorsioni per il dolore d’ esser stato abbandonato, ma perlomeno si è abituato almeno un po’ a stare sul palco. Di questi tempi potrebbe avere anche successo. Voto 5

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Maneskin: “Zitti e buoni”. L’accusa di plagio sembra non averli sfiorati, anzi semmai sembra aver aumentato la loro carica. Confermo per loro quanto ho scritto nella precedente votazione: Un front man eccezionale, un rock intenso, un testo volontariamente provocatorio. Non si sono fatti impressionare dal palco dell’Ariston e hanno dato il meglio, pur allontanandosi dai ritmi delle loro abituali ballate. Rimangono nella testa brani del loro cantare: “Siamo fuori di testa, ma diversi da loro”. Voto 8

Noemi:”Glicine”. Bella esecuzione anche nella seconda serata. La solita bella voce per una canzone d’ amore, testo che evoca nostalgia e che proprio per questo potrebbe affascinare il pubblico Sanremese, anche per il ritornello “sembra ieri”. Voto 7

Orietta Berti: “Quando ti sei innamorato”. Nella quarta serata si presenta con un abito rosa e una bella pettinatura. Lo abbiamo già scritto, la sua voce è melodiosa e ci riporta indietro nel tempo evocando nostalgie dell’infanzia. Dopo ventinove anni tutto sommato se la cava bene, anche se non riscuote più il successo di un tempo. È cambiato il mondo ed è cambiato il pubblico. Confermiamo il voto della precedente serata 6

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Colapesce e Dimartino:”Musica leggerissima”: Canzone orecchiabile, con un testo pieno di citazioni culturali e di affreschi locali. C’era molta attesa per la loro esibizione, visti il loro successo, ma la stessa esibizione è stata al di sotto delle aspettative. Voto 

Max Gazzé e Trifluoperazina Monstery band:”Il farmacista”. È davvero uno scienziato pazzo Max Gazzè, che si presenta sul palco coi baffi alla Salvator Dalì, siede su una poltrona e canta una canzone piena di provocazioni culturali. Non a caso la canzone parte con una frase “Si può fare” tratta da un film emblema della follia umana “Frankenstein Junior”. La genialità merita un 6 e mezzo.

Willie Peyote: “Mai dire mai(La locura)”.Nella quarta serata conferma totalmente quanto già scritto su di lui. È una novità vera del festival. È una delle rare canzoni che non parlano d’ amore, e già questo è un pregio. La canzone presenta un contenuto dal vago sapore di critica sociologica alle condizioni del paese, pieno di stadi e non di teatri. Bello il ritmo dettato dalla batteria. Voto 7 e mezzo

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Malika Ayane: “Ti piaci così”. La musica è ritmica, con un ritornello cantabile. Lei è abituata ad alternare toni alti e bassi, ma il meglio di sé lo da quando allarga la voce per raggiungere toni alti. Sarà molto gettonata nelle radio. Ottima interpretazione 7 –

La rappresentante di lista: “Amare”.Forse rinfrancata dall’ esperienza che sta facendo a Sanremo, è apparsa nella quarta serata più convincente, tanto che le stesse rime baciate di cui abbiamo parlato, hanno perso peso nell’ esibizione di questa sera. Ottimo sound. La canzone è destinata ad avere un successo radiofonico. Voto 6

Madame: “Voce”
. Hanno tolto l’auto tune che aveva caratterizzato la sua precedente esibizione, e ne ha guadagnato complessivamente l’interpretazione. Si sente che ha un futuro davanti data la giovane età, ma ancora manca poesia nelle sue canzoni. Se la troverà, potrà raggiungere grandi vette. Voto 6 e mezzo

Arisa:”Potevi fare di più”. Si sente che il brano è stato scritto da Gigi D’ Alessio con il suo tipico crescendo neomelodico forse inadatto alla voce particolare della cantante. Questa sera però non ha avuto quelle esitazioni che avevano caratterizzato la sua precedente esibizione. Aumentiamo il voto dato questo miglioramento.  Voto 6

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Coma_Cose: “Fiamme negli occhi”. Per i Coma Cose vale lo stesso giudizio della loro prima esibizione: Coppia carina, duetto perfetto, voci che sanno dividersi e unirsi nel momento opportuno. Una bella coppia, anche nella vita, ma una canzone abbastanza monotona e piatta. Voto 5 e mezzo

Fasma: “Parlami”. Una giovanile invocazione d’ amore: “Parlami, parlami” chiede alla ragazza, con la quale sta bene quando non litiga. Un testo quasi adolescenziale, cantato però con grande freschezza. Voto 6

Lo Stato Sociale: “Combat pop”. Nella vita si può anche dire di no: questo è il succo della ballata dello Stato sociale contro l’alternarsi troppo rapido e repentino delle mode, si può dire di no a tante cose, alle canzoni d’ amore per esempio. L’ interrogativo epocale che si pongono saltellando è: ma che senso ha? Divertono ma non graffiano. Voto 6

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Francesca Michielin e Fedez: “Chiamami per nome”. Aver un sogno porta fortuna, il duetto della Michielin con Fedez porterà alla coppia sicuramente una grande fortuna, un’immensa vendita di cd e di passaggi radiofonici. Si sente nella musica la presenza di Mahmood. Lei ha una voce perfetta, lui è apparso un po’ sottotono. Voto 7

Irama:”La genesi del tuo colore”
. Questa volta ha potuto esibirsi davvero sul palco e l’esecuzione ha ricalcato quella che era stata la sua presenza nella prova generale. Il pezzo è bello e piacevole, con un bel ritmo e con la particolarità della voce che viene resa metallica nel momento in cui il testo evoca il distacco. Voto 7

Extraliscio feat. Davide Toffolo: “Bianca luce nera”. Su questo gruppo manteniamo lo stesso giudizio dato nella precedente serata. Che sia un pezzo da balera è stato questa sera confermato da una coppia che ha ballato sul palco. L’ unica vera novità di questo gruppo è il ritorno degli strumenti a fiato sul palco. Un sound vecchio stampo ben eseguito. Pezzo più adatto alle balere che a Sanremo. Voto 5

Ghemon:”Momento perfetto”
. Una musichetta che oscilla tra lo swing e il rap. Ci si aspettava molto di più rispetto ad un’esibizione che è apparsa corretta, ma non bella. Voto 5

Francesco Renga: “Quando trovo te”. Poteva essere un handicap, ma forse è stata la sua fortuna. Infatti, dato che il microfono non funzionava all’inizio, gli hanno fatto ripetere la prova. Quindi è come se avesse ripetuto la prova due volte.  È apparso più in forma e più performante dell’ultima sua esibizione. La canzone non è un granché, ma è riuscito perlomeno a salvare il buon nome che si è fatto nel corso di anni di attività. Lo salviamo per la sua storia. Voto 6

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Gio Evan: “Arnica”. Notevole per il look e per le movenze durante l’esibizione, si vede e si sente che sta male.  Pezzo adatto per le coppiette che soffrono per amore. Voto 5 e mezzo

Ermal Meta: “Un milione di cose da dirti”. Lo salva la bella voce e il fatto di aver vinto la serata delle cover. Ma da lui ci si aspettava una ventata di novità, invece ha piegato la sua bella voce ad una canzone melodica in pieno stile sanremese, cioè d’ amore, con brani che sembravano un po’ tratti dai biglietti dei baci perugina come “Tu mi allunghi la vita inconsapevolmente” oppure “Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente”. Voto 7

Bugo: “E invece si”. Bugo c’ è, e dopo le tante battute sui social è arrivato sul palco più gasato che mai. La canzonetta è la solita canzonetta orecchiabile di Sanremo, ma lui almeno quest’anno è sereno, considerando che non ha avuto a che fare, come l’anno scorso, con le brutte intenzioni di Morgan, anche se ne ha portato i segni. Voto 6

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Fulminacci: “Santa Marinella”. Si salva per la bella voce e per un’esibizione molto pulita. Voto 6 e mezzo

Gaia: “cuore amaro”. Riconfermiamo il giudizio della pagella precedente: la musica muove in un arpeggio tipicamente spagnolo e lo stesso ritmo evoca grandi successi della musica Latina. Un motivo ballabile e orecchiabile, con una voce che in particolare nei toni bassi evoca la grande Carmen Consoli. Destinata ad avere successo nelle radio, e ad essere ballata semmai riapriranno le discoteche. Voto 7

Random: “Torno a te”. Non si capisce ascoltando questa canzone, se sia la musica a pretendere queste strane tonalità o se sia il cantante che con la sua voce dà sempre la sensazione di stonare. Se queste stonature sono volute è geniale, se non sono volute deve mangiare ancora un po’ di minestra. Voto 6 – –

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