A cura della redazione di globalist.culture.it (clicca qui per vedere chi siamo) con il coordinamento di Stefano Miliani
Ibra si prende il palcoscenico da solo dato che è il “suo” festival. Rivolge un messaggio a tutti la cui sostanza è: si sbaglia tutti, l’errore è parte della vita e fa crescere. E ringrazia: “l’Italia è la mia seconda patria”.
Dice il campione (errori inclusi): “Tutti conoscevano Zlatan prima di questo festival. Perché Zlatan è venuto qui? Perché mi piace sfide, adrenalina, crescere, se non fai sfida con te stesso non puoi crescere: è come scendere in campo e quando scendi in camp puoi vincere o puoi perdere. Ho giocato 945 partite, ne ho vinte tante, non tutte, ho vinto 11 scudetti ma ne ho perso qualcuno, ho vinto tantissime coppe ma ne ho perse qualcuno. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite, sono Zlatan quando vinco e perdo, ho fatto più di 500 gol ma ne ho anche sbagliato qualcuno, qualche rigore è andato male ma il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo”.
E ancora raccomanda: “Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Ti dico una cosa: se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu, l’importante è fare ogni giorno, fa la differenza, impegno dedizione costanza concentrazione”. E da “direttore” di Sanremo confessa: “Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi, nel suo piccolo, nel suo piccolo (lo sottolinea ndr), può essere Zlatan, voi tutti siete Zlatan e questo è il vostro festival, dell’Italia intera”.