A cura della redazione di globalist.culture.it (clicca qui per vedere chi siamo) con il coordinamento di Stefano Miliani
La quarta serata si chiude con Ermal Meta che ipoteca la vittoria: con tutte le votazioni combinate, si conferma primo davanti a Willie Peyote e Arisa. Dei “nuovi nuovi” Peyote è il più alto e con Maneskin e Irama vicini al podio è già un buon risultato nella scelta di puntare su nomi poco noti agli over 50. Resta l’insostenibile lunghezza dello spettacolo: finisce un’altra volta dopo le 2, ormai non stupisce nessuno. Oltre alla ormai consolidata lentezza nel ritmo televisivo, è funestata da intoppi tenici tanto che il povero Francesco Renga deve cantare due volte. Dopo un anno senza palcoscenici magari gli avrà fatto piacere.
Lo show s’impenna con Achille Lauro e il suo quarto quadro: entra con la bandiera italiana su fondo azzurro e ricorda il quadro di Delacroix con la donna francese sulle barricate, scende le scale con nozze gay e compagno in velo bianco, a Fiorello mette una corona di spine nera. Ce ne sarà abbastanza per far infuriare la destra? Ma all’artista – showman non interessa scandalizzare: agisce così perché mira alle coscienze, non alla politica.
Ammirevole Alessandra Amoroso: ottimo il suo duetto con Emma, eccellente il testo per i lavoratori dello spettacolo a casa insieme a Matilde Gioli. A proposito di testi parlati: Barbara Palombelli si rivolge alle ragazze, ha la buona idea di intervallare la storia sua di donna cresciuta dagli anni ’60 in poi con canzoni sanremesi ma il tono di voce, l’impostazione per tanti hanno avuto un tono da paternale, da signora che dice alle ragazze come si fa perché lei lo sa. E quando presenta i cantanti ha un tono come se introducesse qualcuno al suo turno in attesa dal dottore. Non è il suo mestiere e si sente: manca di pathos, di calore umano e in questi casi ci vuole.
Ibra sempre simpatico nel ruolo del macho boss con autoironia quando apostrofa Amadeus perché lo chiama solo “supereroe”. E’ nella parte.
La proclamazione del vincitore delle Nuove proposte vede vincere Gaudiano. Con una conferma: non sono differenti dai big. Agile nel presentarsi Beatrice Venezi direttore d’orchestra che ha accompagnato il capitolo sui giovani e precisa ad Amadeus: chiamatemi direttore d’orchestra, non direttrice perché è un mestiere. Scatenerà discussioni: perché direttrice è riduttivo?
Fiorello stasera s’è imparruccato da donna (da solo o con Amadeus) o camuffato spesso. Con la corona di spine in prestito ad Achille Lauro aveva rimandi cristologici. Amadeus tiene le redini senza scossoni né brividi. La coppia di fatto artistica imparruccata balla “Siamo donne” di Jo Squillo e almeno il numero mette un po’ di sorriso. Amadeus? Conduce la navigazione ed evita come la peste possibili scossoni.
Top ten dalla somma della classifica demoscopica, dell’orchestra e della sala stampa:
1 Ermal Meta
2 Willie Peyote
3 Arisa
4 Annalisa
5 Maneskin
6 Irama
7 La Rappresentante di Lista
8 Colapesce Dimartino
9 Malika Ayane
10 Noemi
Classifica della giuria-stampa:
1 Colapesce Dimartino
2 Maneskin
3 Willie Peyote
4 La Rappresentante di Lista
5 Ermal Meta
6 Noemi
7 Arisa
8 Irama
9 Malika Ayane
10 Madame
11 Francesca Michielin e Fedez
12 Orietta Berti
13 Coma_Cose
14 Max Gazzè
15 Lo Stato Sociale
16 Fulminacci
17 Annalisa
18 Extraliscio e Davide Toffolo
19 Ghemon
20 Gaia
21 Fasma
22 Francesco Renga
23 Bugo
24 Gio Evan
25 Aiello
26 Random
L’ultimo artista per stasera è Random con ‘Torno a te’. Stasera sembra una versione più sobria di Gio Evan, colorato ma non troppo, mentre non ha nessuna affinità a livello di voce.
Penultimo artista in gara: Gaia e la sua ‘Cuore amaro’. Un messaggio d’amore rivolto a sè stessa.
Una richiesta d’amore semplice ma appassionata, per ritrovare una leggerezza che forse tutti in questo periodo stiamo cercando ‘voglio che mi guardi e dici che domani è tutto a posto’: ‘Santa Marinella’ di Fulminacci.
Bugo sale sul palco con un grande sorriso dopo i risentimenti per la clamorosa lite on stage dell’anno scorso con Morgan e tanti glielo ricordano e qualcuno chiede se c’è. Con ‘E invece sì’ Bugo c’è, ma la sua voce, c’è tutta?
Ermal Meta, ‘Un milione di cose da dirti’, sempre molto composto sul palco, stasera in un total black.
Si entra in un coloratissimo mondo dei fumetti con a figura di Gio Evan e ‘Arnica’. La canzone nostalgica e il volto serio dell’artista contrastano con l’uotfit stravagante e i tatuaggi coloratissimi dell’artista.
Torna sul palco Renga, il microfono non funzionava bene durante l’esibizione e deve riesibirsi. Gli intoppi quest’anno sono molti. Esclama ‘Forza Brescia’, riferito alla sua città e alla lotta contro il virus.
Alessandra Amoroso e Matilde Gioli fanno un toccante omaggio ai lavoratori dello spettacolo: tema che accompagna il festival da ancor prima che iniziasse.
”Un sogno come il nostro vive del respiro, delle braccia di altre persone, dei professionisti. Sono la nostra seconda famiglia itinerante, io di loro conosco tutto e loro conoscono tutto di me”. Ora che le luci di tanti palchi sono spente, ma quelle del festival no, è giusto ricordare chi non lavora. ”Questo applauso (dei cantanti in video e dei tecnici sul palcoscenico) è di tutti quegli artisti che come me ricevono la vostra luce e il vostro lavoro”. Esibizione dell’Amoroso.
Francesco Renga si esibisce con ‘Quando trovo te’.
All’unisono il duo introduce Ghemon con la sua ‘Momento Perfetto’. Stasera il cantante semrba più elegante e meno sbarazzino, merito dei capelli legati? Esibizione buona.
Omaggio al maestro Renato Carosone, un genio che ha saputo dare un volto nuovo alla musica napoletana, portando i suoini dell’America e dell’Africa. Bella rivisitazione di Enzo Avitabile e i Bottari. Con un Fiorello e un Amadeus addobbati da pseudo califfi. Buona parentesi.
Extraliscio con Davide Toffolo si esibiscono in ‘Bianca luce nera’: ”Nella vita non esistono riferimenti sicuri e tutto si rovescia, quello che trovi coì il giorno dopo potrebbe essere cosà”.
”La vita va celebrata in tutti i suoi colori, ma anceh in tutti i suoi dolori”, questo il messaggio che Irama vuole lanciare con ‘La genesi del tuo colore’, la performance è sempe la prova registrata, come stabilito dal regolamento, anche se eccezionale.
Alessandra Amoroso ospite, duetta con Emma Marrone. Voci potentissime. Fiorello propone ad Amadeus di imitare le due artiste la prossima volta.
Si annuncia un inaspettato anticipo di qualche minuti sul Festival, sorpresa.
Con ”una canzone d’amore ma anche universale” Francesca Michielin e Fedez, ‘Chiamami per nome’. Il cantante sembra più rilassato, ma nemmeno troppo. I fiori stasera li tengono insieme, ormai ci scherzano su.
Lo Stato Sociale, con ‘Combat Pop’: ventata di allegria, outfit da Macklemore in ‘Thrift Shop’. Non mancano riferimenti ai Green Day e all’assalto al parlamento durante le elezioni americane con una comparsa sul fondo travestita come il virale vichingo-vandalo.
Torna sulla scena una bellissima Barbara Palombelli:”è una serata che appartiene a tutti, è una serata speciale e io voglio dedicarla a tutte le ragazze e le donne italiane che hanno il compito fondamentale di tenere aperto il paese. Voglio raccontare chi sono le donne italiane.
Da giovane guardavo il Festival con mio padre, lui voleva che diventassi come Gigliola Cinquetti: capelli ordinatamente legati e filo di perle, ma io volevo essere ribelle. Io dovevo ribellarmi ma anche studiare tanto, per conquistarmi la stima di mio padre. a 15 anni ho iniziato a lavorare, ho fatto di tutto, e non ho ancora smesso. Ma oltre a lavorare bisognava lottare anche per i diritti, ora sta a voi ragazze difenderli. Dobbiamo ribellarci sempre, perchè non andremo mai bene e ci umilieranno sempre. Pensate che non va bene nemmeno Liliana Segre. Ma noi non dobbiamo arrenderci”, è il toccante messaggio di resilienza che la giornalista lancia alle nuove generazioni.
“Parlami”, voce e testo di Fasma. Prende sempre più confidenza sul palco.
Ha vinto la categoria ‘Nuove Proposte’ e stasera sul palco dell’Ariston ci sale come Big: Mahmood. Anche Mahmood segue le orme di Lauro presentandosi con una sobria tunica nera e degli stivali in pelle sopra al ginocchio.
È il numero di Mahmoood. Fiore ad Ama sul cantante: “Lui è avanti sta già al Sanremo del 2030, quando lo senti è già mixato. Come fai?” Gli fa cantare con tonalità di musica araba e lo lancia in uno yodel alpino. Il cantante lo azzecca, non trattiene una risata. “E che la forza sia con te”, lo saluta Fiorello per l’abbigliamento mediorientale tutto in nero. Dei brani interpretati “Soldi” è il più incisivo.
Il rosso rimane il colore dominante a Sanremo 2021.
Torna Zatlan, spiega che la sua sigla è una musica tipica del suo paese, che lo carica quando viene al ‘suo’ festival. Ibra pensieroso afferma che non si stia parlando di ‘veri campioni’ e si rivolge a tutta l’orchestra: tutti in piedi lo applaudono.
Si rivolge poi ad Amadeus: ‘eri piccolo, però ti ho fatto diventare grande’. Presentano poi il prossimo cantante in gara: Coma_Cose con ‘Fiamme negli Occhi’.
Rosario Salerno e Amedeo Squillo, presentati da una Palombelli divertita, salgono sul palco con lunghissime chiome cotonate.
Arisa in un elegante abito bianco e nero, binomio di colori sfoggiato anche ieri nel duetto con Bravi canta il suo singolo “Potevi fare di più”. La voce di Arisa è inconfondibile, ma in questa canzone sembra non dare il massimo, come se ‘imbrigliata’.
Madame con “Voce”. Scalza, come la prima sera, però se fino ad ora si è nascosta dietro a completi larghi, stasera in un vestito semi trasparente, è quasi nuda.
La rappresentante di lista canta “Amare”. In rosso scarlatto, un messaggio positivo e consolatorio.
“20 milioni di famiglie stanno guardando Sanremo nel mondo” dice Amadeus.
Arriva sul palco Achille Lauro con un bandiera italiana e canta Rolls royce. Ricorda il dipinto di Delacroix, e inscena delle nozze gay. Si racconta tutto in questo suo incipit che alcuni diranno e scriveranno sacrilego… con la benedizione finale questa sera dedicata a “chi se frega”. Fiorello irrompe con una corona di spine, anche lui convertito alla religione glam rock di Lauro.
Malika Ayane con la sua “Ti piaci così”. Testo e interpretazione magistrale: il palco diventa suo.
Willie Peyote con la sua “Mai dire mai (La locura)” probabile premio della critica. Una bellata “marmellata” che descrive il nuovo clima sociale fluido. “Siamo giovani, affamati e affermati… siamo schiavi del? Lo chiami futuro, ma è solo progresso”.
Omaggio a Salvator Dalì e alla sua arte surrealista – la Trifluoperazina Monstery Band con Max Gazzè con il suo “Il farmacista”.
Ecco il duo dalle sonorità anni 70′, amati molto dalla sala stampa: Colapesce e Dimartino con “Musica leggerissima”. Si sente già il sapore di tormentone estivo.
Entra Ibrahimovic in giacca bianca e ad Ama. Ibra scherza sulla durata delle serate: “Regola numero 5: c’è troppa gente in campo, rischiamo squalifica. Lascia solo tamburi e ragazze, gli altri via”. Da super macho detta le regole del festival. E dopo l’accenno al suo arrivo ieri con un passaggio da un motociclista perché bloccato per strada da un incidente risponde: “Ho sentito che mi hai chiamato supereroe, mi hai sottovalutato? Come ho convinto il motociclista a darmi un passaggio? Facile: o mi porti a Sanremo o Amadeus fa festival anche prossimo anno”. E ancora lo strapazza. Ama: “Non si può fare festival senza qualcuno che suoni”. Zlata: “E tu che suoni?”
Silenzio: canta la Regina del Festival e della tradizione della canzone popolare italiana, Orietta Berti con la sua “Quando ti sei innamorato”.
Fiore continua la sua improvvisazione sulla tv divulgativa: “Gli animali sono meglio di noi, l’essere umano è troppo legato all’aspetto esteriore, alla bellezza, e non ci accettiamo, quando vedi queta capata come fai, tu ti acetti. Io mi accettissimo, molti no, ricorrono a rimedi, gli animali questo non ce l’hanno, un leone che perde peli sulla criniera non si fa il riporto, poi ho letto questa. Il gorilla.. andatevele a cercare, è alto quasi due metri e pesa 250 chili, lo sai quanto… due centimetri. Fossimo stati noi, lo psicologo… lui non lo sa. Il gorilla, a Sanremo,, tutto si ingigantisce, domani mi chiamano. Lo sai il pitone? Ne ha due…” continua Fiore con la sua comicità.
Noemi è finalmente arrivata con la sua canzone “Glicine” e con il suo timbro unico. É proprio “di casa” al Festival, nella sua genuina eleganza.
Breve show di Fiorello sull’utilizzo del gobbo e la spontaneità tele guidata, per presentare Barbara Palombelli che con il calore di chi legge le notizie del traffico dice “credo che questo Festvial darà il coraggio allo spettacolo dal vivo e spero che riapra tutto”.
I Maneskin con la loro “Zitti e buoni” portano il rock “fuori di testa” sul palco dell’Ariston.
Il prossimo a esibirsi Aiello con “Ora”. Ritorno forte del piercing, rafforzato dagli orecchini pendenti. Il ritmo rap diventa melodico.
Inizia la gara dei 26. Tutti. Apertura dei big al femminile: Annalisa con il suo “Dieci”. Tono vocale impeccabile, come il suo tailleur glicine. Aveva gli occhi lucidi, un nuovo trucco o reale intensità.
Beatrice Venezi conclude la sua parte svolta bene, saluta i professori d’orchestra felice di vederli lavorare.
Gaudiano vince tra le nuove proposte. E dedica la vittoria al padre che se ne è andato due anni fa, alla famiglia e a tutti quelli che lo hanno sostenuto.
Classifica delle tre giurie per le Nuove proposte:
1 Gaudiano
2 David Shorty
3 Folcast
4 Wrongonyou
Amadeus non si rassegna a chiamare direttore Beatrice Venezi.
Toti, governatore della Liguria, sciorina complimenti: “Spero che loro come giovani saranno nostri ambasciatori e voi – del festival – avete fatto sorridere qualcuno che è in corsia. Con il coraggio di questo palco avete riempito anche le poltrone vuote ..al di là delle critiche opera ben fatta”.
David Shorty vince tra le Nuove proposte il premio per la Web tv.
Premio della critica Mia Martini alle nuove proposte: vince Wrongonyou
Beatrice Venezi: sono direttore d’orchestra, non direttrice, il mestiere ha un nome preciso, me ne assumo la responsabilità.
Le quattro proposte non sembrano tanto “giovani “ soprattuto non alternative al meanstream. Se non azzardano i debuttanti chi altri?
Wrongonyou con “Lezioni di volo” e chitarra, canzone dignitosa ma senza sorprese.
Gaudiano con “Polvere da sparo” gioca le sue carte con accenni spagnoleggianti e un arrangiamento più variegato dei primi due.
Beatrice Venezi anche lei in rosso come molte delle donne sanremesi di quest’anno. Se la cava bene davanti alle telecamere e sul palco, non è intimorita.
Folcast con la sua “Scopriti”. Toni intimisti.
Con “Regina” apre David Shorty. Tra i più promettenti delle nuove proposte. Una spruzzata di funky.
Occorre ricordarlo: su otto approdati all’Ariston sei erano uomini. E nessuna cantante è arrivata la turno finale.
Beatrice Venezi direttore d’orchestra inizia a introdurre le quattro nuove proposte. E’ lei la co-conduttrice per questa fase della serata.
Lo showman siciliano torna su D’Alema: “Con i baffetti tagliati mi dicono che assomiglio a D’Alema senza baffetti”. Poi fa due salti ed esorta: “Fate sport: muovetevi, sennò non ci arrivate all’età mia. Bisogna fare sport: da ragazzini si fa il calcio, poi il calcetto, poi il tennis, poi le bocce. Più il tempo passa, più le palle rimpiccioliscono”.
Fiorello fa la sua entrata in scena introdotto da Amadeus con parrucca enorme e al passo degli Wham, tanto per rispolverare gli anni 80. E in vista del brano promesso “Siamo donne” di Sabrina Salerno con Jo Squillo portato a Sanremo due decenni fa. Sciorina battute sulla durata della quarta serata, visto che cantano tutti i 26 big. Evidentemente c’è poco altro da sfrucugliare. Nulla di eclatante.
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Quarta serata con la speranza, flebile, che non tracimi oltre le due di notte come ieri sera pur se Amadeus, da questa campana, non ci vuole sentire. Due le co-conduttrici con Amadeus e Fiorello nei loro numeri, diventati francamente poco allettanti e ripetitivi. La direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, musicista che sta scompaginando molte abitudini della classica e ha già partecipato alla selezione e giuria di AmaSanremo, fa da “madrina” come detto lei stessa alle Nuove proposte: stasera viene proclamato il vincitore. Prima cantano loro. Per i 26 big si prospettano i premi della critica “Mia Martini” e il “Lucio Dalla” assegnato dalla stampa. Tra i 26 big come sapete Irama è presente in video. Dalla serata uscirà un orientamento almeno per le prime posizioni. Piccolo promemoria: il rito dei bookmaker sul vincitore si ripete puntuale per pronostici che vengono regolarmente smentiti dai fatti.
Tra gli ospiti il vincitore di Sanremo 2019 con “Soldi”, Mahoomod, italiano, la cui incoronazione fece imbufalire Salvini e a ruota la macchina dell’estrema destra perché a loro dire non italiano per origini in parte nordafricane per quanto sia nato e cresciuto alla periferia di Milano.
Un argomento bruciante: i lavoratori dello spettacolo a spasso senza luoghi di lavoro mentre qui la macchina va. Se ne è già parlato, lo stesso Amadeus lo ha affrontato, se ne fanno carico Alessandra Amoroso con Matilde Gioli in un loro intervento a due dopo di che la Amoroso canta insieme a Emma nel loro primo brano “Pezzo di cuore”.
Barbara Palombelli giornalista e conduttrice di Mediaset ha già annunciato un monologo sulle donne. Zlatan Ibrahimovic è certo presente, Achille Lauro gioca sulla sorpresa e offre “un quadro di punk rock insieme a Boss Doms” e a un ospite speciale tenuto riservato.
I quattro finalisti delle Nuove Proposte in ordine di uscita e le loro canzoni
Davide Shorty Regina
Folcast Scopriti
Gaudiano Polvere da sparo
Wrongonyou Lezioni di volo
La scaletta dei 26 big
Ricordiamo i 26 big che si esibiscono stasera (Irama con la registrazione video delle prove generali). In ordine alfabetico con le loro canzoni
Aello Ora
Annalisa Dieci
Arisa Potevi fare di più
Bugo E invece si
Colapesce/Di Martino Musica leggerissima
Coma_Cose Fiamme negli occhi
Ermal Meta Un milione di cose da dirti
Extraliscio feat. Davide Toffolo Bianca luce nera
Fasma Parlami
Francesca Michielin / Fedez Chiamami per nome
Francesco Renga Quando trovo te
Fulminacci Santa Marinella
Gaia Cuore amaro
Ghemon Momento perfetto
Gio Evan Arnica
Irama La genesi del tuo colore
La Rappresentante di Lista Amare
Lo Stato Sociale Combat Pop
Madame Voce
Malika Ayane Ti piaci così
Maneskin Zitti e buoni
Max Gazzè Il farmacista
Noemi Glicine
Orietta Berti Quando ti sei innamorato
Random Torno a te
Willie Peyote Mai dire mai (La Locura)