di Manuela Ballo
Amadeus: Solita conduzione, con pacatezza e con la capacità di intervistare i molti ospiti di questa lunga serata. Non sappiamo se le scelte artistiche siano tutte riferibili a lui, ma resta il fatto che la qualità complessiva delle canzoni presentate è stata mediamente bassa. Nessuna sbavatura e però nessun guizzo. Voto 6
Fiorello: La sua entrata ha suscitato molti meme dopo l’imitazione di Achille Lauro. Un bel discorso ai giovani sulla didattica a distanza e sulla speranza nel futuro. Ha molto cantato e ballato e ha curato poco la conduzione, ha duettato un po’ con tutti e in particolare con Elodie, proponendo un originale versione di “Vattene Amore”. Voto 6
Elodie: Si era presentata ad inizio serata con un abito rosso e con un piglio da presentatrice. Poi ha fatto quello che è davvero il suo mestiere, cantare e far ballare il pubblico. Una ventata d’aria fresca, se ci fosse stato il pubblico in sala l’avrebbe accompagnata con il battimano, ma il riscontro che non ha avuto purtroppo in sala, lo ha avuto sui social. Stupendo il medley cantato sulla base musicale di Vogue di Madonna. Instagram è impazzito. Voto 8
Laura Pausini: Accolta come una star è apparsa autenticamente commossa, non tanto per il nuovo premio agguantato, quanto nel sentirsi autenticamente italiana, e lo è davvero nella voce e nel vestire (bella mantella). Si capisce come con questa melodia tipicamente italiana abbia potuto convincere i giurati di questo premio internazionale a darle il Golden Globe, anche considerando che la musica accompagnava la stupenda recitazione di Sofia Loren. Voto 8
Achille Lauro: Ha riproposto un suo già noto brano, “Bam Bam twist” e con l’aiuto dei performer Claudio Santamaria e Francesca Barra ha realizzato un quadro vivente per evocare il clima e il testo della canzone cantata. Si conferma un grande. Voto 8
Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Marcella Bella: Tre personaggi che con la loro esibizione hanno fatto un affresco del festival della canzone italiana. Gigliola Cinguetti ha cantato i suoi successi, così come Fausto Leali e Marcella Bella. Un tuffo nel passato che ha destato nostalgia in quei cinquantenni e sessantenni che, come hanno scritto alcuni giornali, si sono sentiti finora estranei dalla manifestazione. Un 7 a tutti e tre di riconoscenza.
Gigi D’Alessio: Una tammurriata napoletana, con un bel gruppo di giovani e tanto ritmo. Voto 7
Alex Schwazer: Ha subito un vero e proprio supplizio. Un accanimento che per anni lo ha condannato a non correre. Dicevano che era dopato, ma le prove hanno poi dimostrato che le cose non stavano così. Ha raccontato la sua storia con parole semplici. Un voto che è solo un augurio perché possa tornare a marciare. Voto 7 di incoraggiamento
Orietta Berti: “Quando ti sei innamorato”. Dopo ventinove anni riscende di nuovo le scale dell’Ariston e canta a modo suo come sempre ha fatto, con voce melodica e gli abituali gorgheggi. La canzone non era bella, la mise era bizzarra e un po’ pomposa. Una sufficienza strappata grazie alla sua leggendaria carriera. Voto 6
Bugo: “E invece sì”. Ispira simpatia con quel vestito un po’ demodé e con un’espressione che suscita una naturale vicinanza. La canzone è la solita canzonetta orecchiabile di Sanremo, ma lui almeno quest’anno è sereno, considerando che non ha avuto a che fare, come l’anno scorso, con “le brutte intenzioni” di Morgan. Voto 6 –
Gaia: “Cuore amaro”. La musica muove da un arpeggio tipicamente spagnolo e lo stesso ritmo evoca grandi successi della musica Latina. Un motivo ballabile e orecchiabile, con una voce che in particolare nei toni bassi evoca la grande Carmen Consoli. Destinata ad avere successo nelle radio, e ad essere ballata semmai riapriranno le discoteche. Voto 6 e mezzo
Lo Stato Sociale: “Combat Pop”. Un tentativo di criticare la musica pop, facendo musica pop. Un gruppo che gioca sull’imprevedibilità, ma che non sempre riesce a provocarla. La soluzione di Lodo che esce dalla scatola è tutto sommato un po’ banale. Questo gruppo vuole mostrarsi erede di Elio e le storie tese, non avendone però l’arguzia e la forza. Voto 6 –
La Rappresentante di Lista: “Amare”. Nonostante sia una giovane molto amata negli ambienti indie, a Sanremo si è presentata con una tipica storia d’ amore e con un testo basato su rime baciate come “Amare senza avere molto”. La voce è bella, ma probabilmente non ha dato il meglio di sé in questa sua esibizione del Festival. Voto 6
Malika Ayane: “Ti piaci così”. La musica è ritmica, con un ritornello cantabile. Lei è abituata ad alternare toni alti e bassi, ma il meglio di sé lo da quando allarga la voce per raggiungere toni alti. Sarà molto gettonata nelle radio. Ottima interpretazione 7
Ermal Meta: “Un milione di cose da dirti”. Da lui ci si aspettava una ventata di novità, invece ha piegato la sua bella voce ad una canzone melodica in pieno stile sanremese, cioè d’ amore, con frasi che sembravano un po’ tratti dai biglietti dei baci perugina come “Tu mi allunghi la vita inconsapevolmente” oppure “Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente”. Voto 6
Extraliscio feat. Davide Toffolo: “Bianca luce nera”. L’ unica vera novità di questo gruppo è il ritorno degli strumenti a fiato sul palco. Un sound vecchio stampo ben eseguito. Pezzo più adatto alle balere che a Sanremo. Voto 5
Random: “Torno a te”. Una canzone di basso livello, e per di più non si è capito se sia la musica che prevede questo o se il cantante abbia in alcuni passaggi letteralmente stonato. Pessima esibizione. Voto 4 e mezzo
Fulminacci: “Santa Marinella”. Ancora una canzone d’ amore. A.A.A cercasi autore capace di scrivere testi amorosi, ma con almeno un po’ di poesia. Un De Gregori de’ noaltri. Voto 5
Willy Peyote: “Mai dire mai (La locura)”. Si presenta per la prima volta a Sanremo con un testo nuovo sull’ andare e venire delle mode. Contenuto dal vago sapore di critica sociologica alle condizioni del paese, pieno di stadi e non di teatri. Bello il ritmo dettato dalla batteria. Voto 7
Gio Evan: “Arnica”. Notevole per il look e per le movenze durante l’esibizione, si vede e si sente che sta male. Pezzo adatto per le coppiette che soffrono per amore. Voto 5
Irama: “La genesi del suo colore”. Purtroppo si è potuta ascoltare solo la registrazione della prova generale. Un buon sistema per tenerlo in gara nonostante la dura legge dei tamponi. Il pezzo è bello e piacevole, con un bel ritmo e con la particolarità della voce che viene resa metallica nel momento in cui il testo evoca il distacco. Voto 7
Omaggio a Ennio Morricone: Giusta la scelta del Festival di ricordare con diverse testimonianze l’ opera del grande maestro recentemente scomparso. Sono stati eseguiti pezzi di Ennio Sala, con il suo assolo di tromba tratto dal film “Il buono, il brutto e il cattivo”, poi Andrea Morricone ha diretto l’orchestra con un’aria tratta dalla commedia musicale “Metti una sera a cena”. E per ultimi, sempre dentro l’omaggio ad Ennio Morricone, il Volo ha eseguito “Your love”. Voto 7