Volontariato: c'è sempre una Firenze dal cuore aperto

Le attività toscane e fiorentine non sono state indebolite dalla pandemia: lo dice una ricerca e le molte esperienze della quotidianità. La vita di alcune associazioni nel racconto di una volontaria

Volontariato: c'è sempre una Firenze dal cuore aperto
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12 Febbraio 2021 - 21.21


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di Vittoria Maggini

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L’epidemia non ha indebolito il valore del volontariato in Toscana: lo conferma l’indagine “Opinione pubblica e volontariato in Toscana”, svolta in collaborazione con Sociometrica, proprio in questi giorni.  “La società toscana è sempre più matura e altruista”, dice Federico Gelli, presidente di Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana), commentando la ricerca.
L’indagine rivela che, nonostante il lockdown, nell’ultimo anno il numero di toscani che ha fatto volontariato è lo stesso degli anni precedenti:  vale a dire che lo pratica il 16% della popolazione attiva.  Esempi come la Misericordia di Firenze (nata intorno al 1300 poi diffusa in tutta Italia) e la Fratellanza Militare (fondata nel 1872) sono esempi rilevanti di una Toscana che ha sempre avuto un’alta sensibilità e un’aperta mentalità che ha permesso sostegni alle fasce deboli della  società  e  pratiche inclusive. Sono tante le associazioni di volontariato sia cattoliche sia laiche, quest’ultime nate dalla pinta emancipatrice dei movimenti popolari, laici e socialisti. La Toscana ha una lunga tradizione essendo stata, non a caso, la prima regione italiana ad abolire la pena di morte. 

Sono moltissime le associazioni senza scopo di lucro che agiscono sul territorio: solo intorno a Firenze, sono più di 80. Il racconto di alcune di queste azioni muove dalla mia esperienza personale: la soggettività di quello che racconto deriva da questo. Il  volontariato l’ho conosciuto grazie alla scuola, dove ho potuto frequentare alcuni di questi gruppi. Poi le altre attività sono arrivate con il passaparola, come accade per quasi tutti i volontari. E’ particolare la storia e l’impegno che richiede l’ ACISJF (Associazione Cattolica Internazionale al Servizio della Giovane), fondata più di 100 anni fa a Friburgo da donne laiche per aiutare le giovani che si muovevano in cerca di lavoro ad integrarsi nel nuovo territorio. 
A Firenze è attiva dal 1902. Oggi ha un Centro di Ascolto alla Stazione di Santa Maria Novella e una Casa di Accoglienza per mamme con bambini e famiglie straniere provenienti dalla marginalità. Lo sportello alla stazione, in qualità di “punto di arrivo”, permette a coloro che vi gravitano attorno di chiedere aiuto e di essere così affiancati nella ricerca del posto di lavoro e di un alloggio adeguato, avendo anche la possibilità di ricevere corsi gratuiti di formazione al lavoro, di lingua italiana, inglese e informatica. 

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Un’altra realtà, (purtroppo) non molto conosciuta è quella dell’associazione Meeting Point Firenze Studenti.  Fornisce un  aiuto scolastico da studenti universitari ed ex insegnanti a ragazzi delle medie e del liceo, che hanno bisogno di essere seguiti durante le lezioni non avendo la possibilità di  trovare questo tipo di sostegno a casa. Verso la fine dell’anno viene sempre organizzata una passeggiata tra le vie di Firenze, per far conoscere ai ragazzi la propria città e appassionarsi alla cultura in modo divertente. Meeting Point è un luogo in cui le diversità culturali, sociali e anagrafiche non esistono, dove i ragazzi imparano a studiare in gruppo e a collaborare.

Proprio nello stesso edificio, in Borgo Pinti 74, si trova la Cooperativa Sociale Gaetano Barberi, nata nel 1990, che oggi dedica parte delle sue iniziative alla tutela delle disabilità, cercando di abbattere lo stigma verso le fasce più fragili. 
Un anno fa la Gaetano Barbieri è stata protagonista in una puntata della docu-serie “Pensati con il cuore” su Tv2000, un’iniziativa di crowd-founding prodotta dalla fondazione “Il cuore si scioglie onlus”, in cui i ragazzi hanno mostrato la loro nuova biblioteca “LibriDiPinti”, proprio nel giardino accanto all’associazione. L’assessore al Welfare e Sanità, Sara Funaro ha detto all’inaugurazione: “Il tema del desiderio, il tema dei sogni non vengono mai lasciati da parte, quello che si sta concretizzando oggi è la realizzazione di un ennesimo tassello collettivo che va a comporre un sogno”.

La Gaetano Barberi non è l’unica realtà alla quale “Pensati con il cuore” ha dato voce. All’Help Center e al centro di accoglienza “Casa Serena” di Acisjf è dedicato il primo episodio. Le parole disarmanti di uno degli utenti del centro, Madou, dal Gambia: “Non guardarmi come un intruso, non sai niente di me. Né da dove vengo, né perché mi trovo nella tua patria. La via che ho percorso, non l’ho percorsa per mia scelta. Mi sono avvicinato alla tua mensa per il profumo di un pezzo di pane. In verità non voglio altro dalla tua terra, e nemmeno voglio sradicarmi dalla mia”. 
Fino ad oggi, “Pensati con il cuore” ha raccolto oltre 920 mila euro a sostegno di 61 progetti di solidarietà regionali, ed è una delle tante iniziative presenti sul suolo toscano, sempre più propenso all’abbattimento di qualunque stigma radicato nelle società moderne, ma che trova una maggior resilienza in Toscana. 

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