Trasformava i sogni e le visioni di maestri del racconto cinematografico in sceneggiature di ferro. Jean-Claude Carrière è morto nel sonno nella sua casa di Parigi lunedì notte, come ha confermato la figlia Kiara Carrière.
Nel 1963 esordiva nel cinema, trovando nel regista Luis Buñuel il suo partner cinematografico ideale, per cui ha scritto, tra gli altri, “Il diario di una cameriera” e “Bella di giorno”. Ha collaborato anche con registi italiani come Marco Ferreri (“La cagna”) e Giuseppe Bertolucci (“L’iniziazione”). Dal 1970 prese parte al Centro Internazionale di Ricerche Teatrali di Peter Brook, per il quale ha riadattato opere come “Misura per misura” di Shakespeare. Nel 1978, gli viene conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura per il complesso della propria produzione artistica.
Vinse un Oscar al miglior cortometraggio nel 1963 e un Oscar onorario nel 2015.
Ha scritto diversi libri, uno di questi a quattro mani con Umberto Eco (“Non sperate di liberarvi dei libri”), in cui cercarono di dimostrare la superiorità del libro in versione stampata sulle più moderne forme di supporto tecnologico.
Quando gli fu consegnato l’Oscar nel 2015, aveva rivendicato l’importanza della sceneggiatura: “Molto spesso gli sceneggiatori vengono dimenticati o ignorati. Sono come ombre che attraversano la storia del cinema. I loro nomi non compaiono nelle recensioni, molto di rado. Ma comunque sono registi. Ecco perché stasera vorrei condividere questa statua inestimabile con tutti i miei colleghi, quelli che conosco, quelli che non conosco, di tutto il mondo”.
È morto lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière. Scrisse un libro con Umberto Eco
L'autore francese ha lavorato al fianco di registi come Buñuel e Ferreri. Aveva 89 anni.
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9 Febbraio 2021 - 17.09
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