Sì dal Cts, Sanremo si fa: dalle mascherine alla distanza, le regole per l'era Covid

Un protocollo di ben 75 pagine stabilisce precise regole per questa edizione in piena pandemia. Ecco quali sono. Raggiunta un'intesa tra la televisione di Stato e il Comitato tecnico scientifico.

Sì dal Cts, Sanremo si fa: dalle mascherine alla distanza, le regole per l'era Covid
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4 Febbraio 2021 - 17.08


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di Manuela Ballo

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Grazie dei fiori, cantava Nilla Pizzi vincendo quel primo festival del lontano 1951. Grazie al Protocollo anti-Covid, stanno cantando in coro organizzatori, conduttori e cantanti di questa edizione, in programma dal 2 al 6 marzo, della quale si parlerà più per l’estenuante lavoro per farlo decollare che per il merito delle canzoni che saranno cantate.  Da quanto riferisce l’Ansa, il Comitato tecnico scientifico ha dato il suo benestare a Sanremo edizione 2021. Gli esperti, scrive l’agenzia, hanno approvato il protocollo presentato dalla Rai. Niente spettatori, come si sapeva, e una gran quantità di precauzioni e misure riorganizzative al teatro Ariston e nella città per ridurre i possibili contagi. 

Serviva, prima di dare il definitivo via all”appuntamento, studiare bene le misure di contenimento e prevenzione del rischio di contagio, data la rilevanza della manifestazione e l’alto numero di persone che vi sono abitualmente coinvolte.

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Un protocollo, quello inviato dalla Rai al Comitato tecnico scientifico (Cts), che è perciò assai voluminoso: ben 75 pagine contenenti i comandamenti di ciò che sarà lecito fare e di quel che sarà proibitissimo fare.  Per cominciare: saranno vietati baci, baciamano, abbracci e contatti ravvicinati di ogni tipo.  Distanza minima, due metri per i solisti con l’eccezione delle band alle quali è regalato mezzo metro. Anche i fotografi (non più di venti) dovranno stare attenti: nessuna calca sarà ammessa e per scattare le foto dovranno restare distaccati almeno un metro l’uno dall’altro. Come informano le agenzie di stampa che riportano gran parte del testo del Protocollo, la giuria demoscopica voterà ma da casa con un’app dedicata. 

In buona sostanza Il Teatro Ariston si trasformerà, per il periodo del festival, “in un Centro di Produzione Televisivo della Rai distaccato a Sanremo”. La Sala stampa, la tanto famosa sala stampa, sarà costretta fuori dall’Ariston ma sarà consentito ai giornalisti assistere, con mascherina e dopo i dovuti controlli, alla prova generale. A metà mese sarà pronta la scenografia ma già filtrano le prime indiscrezioni che parlano di un uso dello spazio completamente diverso dal solito, dalla scalinata dalla quale discendono cantanti in gara e ospiti. Festival e dopo Festival diventano un unico contenitore con Amadeus che dovrà vedersela su più fronti, toccando per ogni puntata le due di notte. I palinsesti hanno le loro regole che pandemia o non pandemia vanno rispettate, data anche la massiccia presenza degli spot  pubblicitari. Sarà rispettata la tradizione che vuole la puntata di “Domenica In”, il giorno dopo la proclamazione dei vincitori: una passarella che le stesse etichette musicali pretendono per lanciare i pezzi del Festival.

Non era onestamente facile mettere ordine e dare precise disposizioni ai tanti personaggi che rendono possibile la realizzazione di questo che è uno degli appuntamenti più popolari del Paese.  Ventisei i cantanti in gara che raddoppiano nella sera delle cover, una delle serate in genere più seguite. Gruppi musicali o cantanti, come Achille Lauro, che hanno esigenze particolari: lui, ad esempio, si esibirà ogni sera, accompagnato da una band di quattro elementi e da un suo direttore d’orchestra. Ci sono i direttori d’orchestra (23 per la precisione) i musicisti (20) e truccatori, tecnici, microfonisti, cameramen, e chi più ne ha più ne metta.  I dispositivi di prevenzione che sono previsti: mascherina FFp2 per tutti (chirurgiche solo per gli artisti nell’ultimo passaggio prima dell’ingresso sul palco per non rovinare il trucco), sanificazione delle mani con gel, misurazione della temperatura corporea con termo-scanner. Le macchine che prelevano gli artisti saranno occupate dall’autista (possibilmente sempre lo stesso per ogni artista) e sul sedile posteriore solo da due persone con mascherine e guanti. Un protocollo davvero articolato che non fa sconti a nessuno dei partecipanti. I camerini occupati dagli artisti saranno sempre gli stessi, e gli artisti dovranno provvedere personalmente ai dispositivi auricolari “ear monitor”: Prima di entrare sul palco sarà loro fornito solo il ricevitore da collegare al cavo degli auricolari che sarà poi sanificato”.

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La buca dell’orchestra di 60 elementi sarà protetta da barriere in policarbonato così da separare la zona del coro dalla zona dei fiati, i quali avranno a disposizione una vaschetta per la condensa contenente liquido disinfettante. Inoltre questa sarà separata da quella destinata agli archi mentre la batteria e le percussioni saranno isolate da barriere in policarbonato. Non più di dieci artisti potranno stare contemporaneamente.  Sarà l’Asl 11 di Imperia a verificare che le regole siano rispettate e a intervenire qualora vi fossero dei sintomatici. In ogni caso, qualora si manifestassero per i partecipanti sintomi compatibili con Covid-19 (febbre, tosse o sintomi simil-influenzali), saranno informati i dirigenti e funzionari della Rai e si dovrà prevedere in maniera risoluta e drastica.

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