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Non si ferma la “Notte delle idee”: torna in Italia il 28 gennaio e sarà dedicata al tema della “Vicinanza”. È più che mai attuale, soprattutto durante questi tempi di pandemia: essa infatti è nata per iniziativa del ministero degli Affari esteri francese ed è presente in più di 90 paesi, con lo scopo di incentivare la circolazione delle idee fra paesi e culture diverse.
La sesta edizione italiana, per quest’anno, sarà ibrida: verrà trasmessa in diretta streaming sia sul sito de “La Repubblica”, partner media dell’evento, sia sui canali Youtube dell’Ambasciata francese e dall’Institut français Italia, che ne hanno promosso l’organizzazione.
In più, l’edizione si caratterizza per la sua policentricità, in quanto tenuta in luoghi differenti: dalle 19.00 a mezzanotte, 30 ricercatori e tanti intellettuali, politici, artisti, giornalisti e responsabili culturali italiani saranno coinvolti in un grande dialogo culturale e interverranno o in presenza o a distanza, dal Palazzo Farnese a Roma; dalla Fondazione Feltrinelli a Milano; dall’Institut français – Cantieri culturali alla Zisa a Palermo; dal Museo Madre a Napoli; così come dalla Francia e dagli Stati Uniti.
In più, l’edizione si caratterizza per la sua policentricità, in quanto tenuta in luoghi differenti: dalle 19.00 a mezzanotte, 30 ricercatori e tanti intellettuali, politici, artisti, giornalisti e responsabili culturali italiani saranno coinvolti in un grande dialogo culturale e interverranno o in presenza o a distanza, dal Palazzo Farnese a Roma; dalla Fondazione Feltrinelli a Milano; dall’Institut français – Cantieri culturali alla Zisa a Palermo; dal Museo Madre a Napoli; così come dalla Francia e dagli Stati Uniti.
“Nuove solidarietà europee”, “Convivenza e disuguaglianza davanti al Covid”, “Alternative alla collapsologia”, “Frontiere, muri, conflitti”, “Per una memoria aperta” e “L’Urgenza delle alleanze artistiche”: sono queste le sei tavole rotonde in cui si discuterà degli scambi e della solidarietà che legano l’Italia e la Francia, focalizzando la questione sullo scenario dei paesi nel post-pandemia, all’interno del più ampio dibattito europeo.
Molti gli ospiti importanti e le personalità di spicco che interverranno sui complessi temi, dalle forme di vita alternative ai cambiamenti globali che uniscono e dividono i paesi: l’antropologo Didier Fassin, autore di Vite ineguali (Feltrinelli), Donatella di Cesarem autrice di Virus sovrano? (Bollati Boringhieri), i filosofi Yves Citton, Jacopo Rasmi che esploreranno con Sergio de Santis forme di vita alternative, Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica e autore di Atlante del mondo che cambia (Rizzoli) e il politologo Bruno Tertrais, autore di Atlante delle Frontiere (Add editore). Anche l’arte e i musei trovano il loro spazio nel dibattito e saranno affrontati da diversi punti di vista: ne parleranno la direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti, il filosofo Krzysztof Pomian, il ricercatore in digitalizzazione del patrimonio Livio de Luca, la storica Irene Bolzon e lo storico dell’arte Claudio Gulli.
Molti gli ospiti importanti e le personalità di spicco che interverranno sui complessi temi, dalle forme di vita alternative ai cambiamenti globali che uniscono e dividono i paesi: l’antropologo Didier Fassin, autore di Vite ineguali (Feltrinelli), Donatella di Cesarem autrice di Virus sovrano? (Bollati Boringhieri), i filosofi Yves Citton, Jacopo Rasmi che esploreranno con Sergio de Santis forme di vita alternative, Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica e autore di Atlante del mondo che cambia (Rizzoli) e il politologo Bruno Tertrais, autore di Atlante delle Frontiere (Add editore). Anche l’arte e i musei trovano il loro spazio nel dibattito e saranno affrontati da diversi punti di vista: ne parleranno la direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti, il filosofo Krzysztof Pomian, il ricercatore in digitalizzazione del patrimonio Livio de Luca, la storica Irene Bolzon e lo storico dell’arte Claudio Gulli.
Si tratta di un evento a tutto tondo. Riportate dall’Ansa, le parole di Christian Masset, l’ambasciatore francese in Italia, sono le più appropriate per descrivere l’evento di quest’anno: «È la prima volta che la Notte delle Idee, manifestazione mondiale, viene realizzata in tanti luoghi diversi in Italia. La parola vicinanza acquisisce in questo periodo un peso diverso, e forse maggiore. Perché è dalla forza della nostra vicinanza che scaturisce la facoltà di trovare nuovi modi di stare insieme».