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Se ne è andata, il 29 novembre a Lucca dove era nata, Edda Bresciani. Aveva compiuto da poco 90 anni l’egittologa e accademica dei Lincei, fra le figure di spicco dell’Egittologia. Laureatasi a metà degli anni Cinquanta alla facoltà di lettere dell’Università di Pisa va a Parigi, poi Copenaghen e Il Cairo in cerca di specializzazioni nelle materie egittologiche: archeologia e filologia, ieratico e demotico, copto, aramaico. Nel 1968 l’ateneo di Pisa creò per lei cattedra di Egittologia, divenendo così la prima donna di ruolo nella facoltà di Lettere. Autrice di studi importanti e di volumi come Letteratura e poesia nell’antico Egitto e La porta dei sogni. Interpreti e sognatori nell’Egitto antico nonché direttrice della rivista scientifica Egitto e Vicino Oriente.
Negli anni Sessanta la Bresciani, ha partecipato a molte campagne di scavo in Egitto con scoperte scientifiche rilevanti ad Assuan, a Tebe, nel Fayum e specialmente a Saqqara dove ha diretto progetti di cooperazione italo-egiziana portando la sua Università ad essere tra le prime nell’applicazione di tecnologie informatiche connesse all’archeologia e alla conservazione dei monumenti storici.
Fra le tante operazioni a cui ha partecipato si ricordano quelle del 1965 quando partecipò alla missione di salvataggio, voluta dall’Unesco, dei monumenti della Nubia destinati ad essere alluvionati dalla grande diga di Assuan, interessandosi soprattutto delle iscrizioni demotiche. Per l’Università Statale di Milano diresse gli scavi del Fayum passando, negli anni Settanta, a dirigere gli scavi ad Assuan illuminando il tempio di Isi e successivamente partecipando a campagne di scavi anche a Gurna e a Saqqara.
Sono tanti gli scritti di Edda Bresciani: L’antico Egitto di Ippolito Rosellini nelle tavole dai monumenti dell’Egitto e della Nubia (Istituto geografico De Agostini); Grande Enciclopedia illustrata dell’Antico Egitto (De Agostini); Sulle rive del Nilo. L’Egitto al tempo dei Faraoni (Laterza); Ramesse II (Giunti Editore). Ha curato I testi religiosi dell’antico Egitto (I Meridiani Mondadori). Nel volume La porta dei sogni. Interpreti e sognatori nell’Egitto antico (Einaudi) presentò per la prima volta in Italia i testi sull’interpretazione dei sogni in Egitto fino all’epoca tolemaica e romana, fornendo un quadro suggestivo sul sogno come traccia culturale; si è occupata anche di storia della medicina nell’antico Egitto faraonico, di cultura alimentare e arte cosmetica.
Ecco come la ricorda, sul sito dell’Università di Pisa, l’allieva Marilina Betrò ora professore ordinario di egittologia: “…ed era tantissime altre cose: Accademica dei Lincei, Socia corrispondente dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per la Cultura e l’Arte, qui a Pisa Professore Emerito, insignita dell’Ordine del Cherubino, del Campano d’Oro e, come amava dire, “lucchese sì ma anche divenuta pisana dopo aver ricevuto, la Benemerenza di San Ranieri, prima donna ad esserne insignita” – aggiungendo infine – “Ma soprattutto, al di là dei titoli e delle onorificenze, personalità irripetibile, irridente, irriverente, ironica, soprattutto auto-ironica, maestra unica: la provocazione – a pensare, a guardare il mondo da prospettive inedite, da sentieri mai battuti – era la sua maieutica”.
Sono tanti gli scritti di Edda Bresciani: L’antico Egitto di Ippolito Rosellini nelle tavole dai monumenti dell’Egitto e della Nubia (Istituto geografico De Agostini); Grande Enciclopedia illustrata dell’Antico Egitto (De Agostini); Sulle rive del Nilo. L’Egitto al tempo dei Faraoni (Laterza); Ramesse II (Giunti Editore). Ha curato I testi religiosi dell’antico Egitto (I Meridiani Mondadori). Nel volume La porta dei sogni. Interpreti e sognatori nell’Egitto antico (Einaudi) presentò per la prima volta in Italia i testi sull’interpretazione dei sogni in Egitto fino all’epoca tolemaica e romana, fornendo un quadro suggestivo sul sogno come traccia culturale; si è occupata anche di storia della medicina nell’antico Egitto faraonico, di cultura alimentare e arte cosmetica.
Ecco come la ricorda, sul sito dell’Università di Pisa, l’allieva Marilina Betrò ora professore ordinario di egittologia: “…ed era tantissime altre cose: Accademica dei Lincei, Socia corrispondente dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per la Cultura e l’Arte, qui a Pisa Professore Emerito, insignita dell’Ordine del Cherubino, del Campano d’Oro e, come amava dire, “lucchese sì ma anche divenuta pisana dopo aver ricevuto, la Benemerenza di San Ranieri, prima donna ad esserne insignita” – aggiungendo infine – “Ma soprattutto, al di là dei titoli e delle onorificenze, personalità irripetibile, irridente, irriverente, ironica, soprattutto auto-ironica, maestra unica: la provocazione – a pensare, a guardare il mondo da prospettive inedite, da sentieri mai battuti – era la sua maieutica”.