L’Unesco che ancora non inserisce Venezia tra i siti dell’umanità in pericolo e invece “concede un anno di proroga nuoce alla tutela della città e della sua laguna, messa in pericolo da molti progetti di grande impatto, tra cui quelli che manterrebbero le grandi navi in laguna. E ciò in contraddizione a quanto deliberato dallo stesso Unesco nel 2016 e nel 2017”. È dura la critica di Italia Nostra, nella forma europea allargata di Europa Nostra, all’organismo culturale dell’Onu al quale fa appello affinché riveda le proprie posizioni mentre è in corso la riunione plenaria a Baku del World Heritage Committee.
“Non è bastato l’incidente del 2 giugno scorso e il pericoloso sbandamento del 7 luglio, quando si è evitato per un soffio un nuovo incidente, per cambiare una decisione che pone seri interrogativi sul ruolo dell’Unesco” affermano la presidente nazionale Mariarita Signorini e Lidia Fersuoch di Italia Nostra Venezia mettendo radicalmente in discussione l’impostazione, il ruolo e le scelte dell’organismo.
Il territorio italiano vanta ben 55 siti Unesco, ricorda Italia Nostra. “È sostenibile puntare tutto sul turismo per la valorizzazione dei siti? Orde di turisti mordi e fuggi che vogliono solo farsi un selfie con lo sfondo di San Marco a Venezia o di Palazzo Vecchio a Firenze, e che con la loro presenza espellono gli abitanti, sono quello che veramente vogliamo? E se il viaggio è prima di tutto esperienza culturale, perché proprio l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) deve piegarsi a un modello turistico che nulla ha di culturale?”