Baobab Experience, gruppo che si opccupa attivamente di solidarietà ai migranti nella capitale e che qualche giorno fa ricevuto minacce ed è stato vittima di un atto vandalico nazifascista, ha riportato su twitter il post su facebook di Nadim Ounali, vicino al gruppo, a commento dei fatti di Firenze delle ultime ore.
Ounali scrive un messaggio di solidarietà con la comunità senegalese di Firenze che, in una reazione rabbiosa all’omicidio di un loro connazionale, Idy Diene, ucciso da un balordo con un colpo di postola, ha dato vita a una protesta nel centro della città.
Ounali sottolinea la narrazione giornalistica e politica che è stata data dell’evento, dato che in molti si sono concentrati sui disagi al traffico e sui danni ad alcune fioriere che sono state divelte e in pochi sul fatto che si è a tutti gli effetti trattato di un omicidio razziale.
L’uomo – che voleva suicidarsi, non c’è riuscito e ha ben deciso di scendere in strada e uccidere qualcun altro – non ha sparato contro il primo che ha trovato, come molti giornali hanno riportato: secondo alcuni testimoni, l’assassino ha scansato molte persone e ha sparato apposta contro Diene, un uomo con regolare permesso di soggiorno sposato con Rokhaya Mbengue, che sette anni fa ha già visto il suo primo marito, Samb Modou, ucciso da un attivista di estrema destra.
Ounali riporta una giusta riflessione: se la situazione fosse stata al contrario (un uomo senegalese uccide un italiano) la questione sarebbe stata affrontata in tutt’altro modo. “Far finta di non vedere la follia criminale razzista è da complici” scrive Ounali.