La protesta è arrivata a un punto cruciale e sulle pagine della stampa nazionale: i cittadini veneziani da tempo occupano l’Antico teatro dell’Anatomia Vida che la Regione Veneto ha messo in vendita. L’edificio storico è del ‘600, è vincolato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, il Ministero dei beni culturali ha chiesto chiarimenti alla Regione che dapprima aveva preso in considerazione l’ipotesi di farne un archivio tenendolo aperto ai cittadini. Famiglie, bambini, adulti, passeranno la notte di San Silvestro nell’antico teatro di anatomia della città lagunare con candele e stufe.
A settembre un ristoratore ha concluso la trattativa per acquisire l’edificio. Gli abitanti della zona lo hanno occupato per mantenerlo a uso dei cittadini. Intanto quell’edificio è diventato sede di una ludoteca, di incontri, letture di poesia, teatro, cinema per piccoli e per grandi. Una destinazione quindi diversa da quella turistica imperante ovunque, a Venezia. A La Stampa gli occupanti hanno spiegato che il ristoratore vuole trasformarlo in ristorante, ma i consiglieri comunali, sia di maggioranza che dell’opposizione, non vogliono dare il permesso alla necessaria variante per destinazione d’uso perché quel teatro è un esempio di civiltà e vita a misura dei cittadini e non del mercato turistico. La Regione ha da un po’ interrotto la corrente – adulti e bambini si sono attrezzati con stufe e candele – e si rifiuterebbe di incontrare gli occupanti e ne ha citato uno per danni con udienza il 9 gennaio.
Le famiglie passeranno la notte di San Silvestro nell’ex Vida. Il ministero dei Beni culturali aveva chiesto alla soprintendenza valutazioni sulla vendita a privati dell’antico dell’antico teatro di anatomia.
