Niente moralismi o ipocrisie. Il Governo francese ha dichiarato il manoscritto dei “120 giorni di Sodoma” del marchese De Sade un tesoro nazionale, ha ordinato che fosse ritirato da un’asta a Parigi, ne ha vietato l’esportazione insieme ai manifesti surrealisti di André Breton e lo ha comprato. Lo ha riferito l’agenzia Afp.
I manoscritti facevano parte di documenti storici di proprietà della società di investimenti Aristophil, chiusa due anni fa a causa di uno scandalo. Per “120 giorni di Sodoma” i venditori si aspettavano una vendita da 6 milioni di euro mentre per i testi del padre del Surrealismo, pubblicato negli anni ’20 del ‘900 e che hanno influenzato la cultura e il modo di pensare a venire, la stima di vendita era di 4 milioni di euro.
Sade scrisse il testo su quattro ricchi libertine a caccia della gratificazione sessuale finale su un rotolo formato da frammenti che era riuscito a portarsi nella cella dove era imprigionato alla Bastiglia, dalla quale uscì con l’assalto alla prigione che dette il via alla Rivoluzione francese il 14 luglio 1789. Ma fuggì senza in manoscritto e credeva di averlo perso. Riapparve decenni più tardi. Fu vietato per oltre un secolo.
Claude Aguttes, il venditore d’asta che organizza la vendita di 300 manoscritti dalla collezione della Aristophil, ha ditto che il ministero della cultura ha garantito di comprare d testi di De Sade e Breton ai prezzi di mercato internazionale. La società Aristophil comprò il manoscritto delle “120 giornate di Sodoma” per 12,5 milioni e ha sostenuto che il vero valore si aggira sui 17.5 milioni. Il testo ha ispirato Pasolini per il film “Salò o le 120 giornate di Sodoma”