Durante la nottata Israele ha attaccato la missione umanitaria organizzata dalla Freedom Flotilla Coalition e dalla Thousand Madleens. La seconda Flotilla, partita a seguito dell’attacco e la cattura degli attivisti a bordo della Global Sumud Flotilla, era costituita da nove imbarcazioni che sono state assaltate nuovamente in acque internazionali. Circa 150 persone in rappresentanza di 30 Paesi catturate dall’Idf nella più totale illegalità.
Il ministero degli Esteri israeliano su X scrive che “un altro tentativo vano di violare il blocco navale legale ed entrare in una zona di combattimento si è concluso con un nulla di fatto. Le imbarcazioni e i passeggeri sono stati trasferiti in un porto israeliano”. Il governo israeliano sta riscrivendo ogni giorno il diritto internazionale e la Storia sotto i nostri occhi, e lo lasciamo impunito.
“L’esercito israeliano non ha giurisdizione legale sulle acque internazionali. La nostra flottiglia non rappresenta alcun pericolo. Trasportiamo aiuti vitali per un valore di oltre 110.000 dollari in medicinali, dispositivi respiratori e forniture alimentari, destinati agli ospedali di Gaza – ha scritto la Freedom Flotilla Coalition e ha aggiunto che – al momento, fonti indicano che l’equipaggio disarmato a bordo, inclusi medici, giornalisti e funzionari eletti, è stato rapito, così come gli aiuti. La loro ubicazione rimane sconosciuta”.
A seguito della cattura sono stati diffusi tramite i social video preregistrati di appello da parte della maggioranza degli attivisti che chiedono di fare pressioni sui governi.