In sosta a Capo Passero, nel Siracusano, dopo la partenza da Augusta di ieri, 17 barche della Flotilla sono in attesa del coordinamento con le altre 24 ormeggiate a Tunisi. “Siamo qui a Portopalo per uno scalo tecnico, – precisa il presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii) Yassine Lafram da una delle barche italiane – siamo pronti ad andare tutti insieme a Gaza con i carichi di aiuti e di speranza”. Un’ultima sosta in porti “sicuri” prima di fare rotta per Gaza nel tentativo di sfondare il blocco illegale israeliano.
Ieri Elly Schlein, in occasione della chiusura della festa dell’Unità di Reggio Emilia, si è collegata con il deputato del partito democratico Arturo Scotto e l’europarlamentare Annalisa Corrado, a bordo della Flotilla. “Siamo finalmente salpati. Abbiamo l’obiettivo di portare a termine la missione umanitaria e facciamo un appello al governo italiano, che ha usato parole timide verso questa missione. Si tratta di fare pressioni ai governi europei, innanzitutto al governo Netanyahu per aprire il corridoio umanitario interrotto dal 2008”.
“Vi vediamo. Vi sentiamo. Sentiamo il vostro dolore. Non resteremo spettatori.” Queste le parole del delegato della Flottiglia Globale Sumud dal Golfo, Mohamed Abdulla, che continua criticando gli Accordi di Abramo, accordi siglati nel 2020 che normalizzano i rapporti fra Israele e Emirati Arabi e Barhein. “Il percorso della normalizzazione è un percorso di tradimento. È una frode mascherata da legittimità. Mentre i governi arabi firmano accordi, il popolo è solidale con la causa palestinese. – si continua a leggere – Questo è un movimento globale per la dignità umana. È per il diritto di tutte le persone di vivere liberamente e senza paura.”
