Il Giorno del Ricordo: Memoria e Dignità per le Vittime delle Foibe

Il 10 febbraio viene ricordata una tragedia che, seppur ancora poco conosciuta, rappresenta una ferita aperta nella memoria storica della nostra nazione.

Il Giorno del Ricordo: Memoria e Dignità per le Vittime delle Foibe
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10 Febbraio 2025 - 18.47


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Ogni anno, il 10 febbraio, l’Italia dedica un giorno di memoria per non dimenticare i tragici eventi delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, una delle pagine più dolorose della nostra storia recente. Questa giornata, chiamata “Giorno del Ricordo”, è un’occasione per riflettere sul dramma vissuto da decine di migliaia di esuli italiani che, tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni successivi, furono costretti ad abbandonare le terre dove erano nati, l’Istria e la Dalmazia, a causa delle violenze e delle persecuzioni scatenate dalle tensioni etniche che segnarono quel periodo storico.

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Questa dolorosa vicenda ha radici che affondano nel periodo immediatamente successivo all’8 settembre 1943, quando in un contesto di guerra le violenze raggiungono il loro apice. Le tensioni tra slavi e italiani, già alimentate dal fascismo e dalle discriminazioni, esplodono con violenza, e le foibe diventano il luogo simbolo di un dramma che segnerà profondamente la storia.

Durante gli ultimi anni del conflitto, l’Istria e la Dalmazia divennero scene di violenze terribili. Tra il 1943 e il 1945, in particolare, le foibe – cavità carsiche naturali tipiche di quella zona – divennero dei veri e propri “santuari” di morte. In questi abissi furono gettati non solo soldati, ma anche civili, uomini, donne e bambini, migliaia di italiani vittime di atrocità spesso dimenticate per troppo tempo.

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Nel mese di ottobre del 1943, il primo terribile segno delle barbarie che stavano per abbattersi sulla popolazione italiana viene dalla profondità delle foibe istriane. Nella cavità di Vines, infatti, vengono estratti numerosi corpi, per lo più di italiani, uccisi con crudeltà e gettati nelle voragini, a volte anche mentre erano ancora vivi. La brutalità di quei massacri segnò l’inizio di un’onda di violenza che si estese fino alla fine del conflitto e continuò anche negli anni immediatamente successivi. Questi crimini furono parte di un contesto di crescente intolleranza, intesa come vendetta per il passato fascista, ma anche come strumento di rivendicazione territoriale. Le intimidazioni e le persecuzioni spinsero molti italiani, spesso in condizioni di grande sofferenza, a fuggire dalla propria terra natale, dove avevano vissuto per generazioni.

Per non dimenticare questa tragedia e mantenere viva la memoria delle vittime delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati, l’Italia ha istituito nel 2005 il Giorno del Ricordo, una solennità civile che si celebra ogni anno il 10 febbraio, che rappresenta un momento di riflessione e di sensibilizzazione per la collettività. Ogni anno, in occasione di questo giorno, vengono organizzati eventi, convegni, dibattiti e incontri, soprattutto con gli studenti, per coinvolgere le nuove generazioni e trasmettere la memoria storica di questi tragici eventi, affinché non vengano dimenticati. È un’occasione per approfondire la conoscenza di un pezzo di storia troppo spesso silenziato, ma essenziale per comprendere a fondo le cicatrici lasciate.

La legge n. 92 del 30 marzo 2004, che ha sancito questa giornata, ha anche portato alla creazione del Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata a Trieste e dell’Archivio Museo Storico di Fiume a Roma. Tali strutture sono destinate a custodire e valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico delle comunità italiane che un tempo abitavano quelle terre, preservando le loro tradizioni.

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Oltre alla celebrazione, il Giorno del Ricordo è anche l’occasione per il rilascio di una medaglia commemorativa, destinata ai parenti delle vittime, come segno di riconoscimento e di onore per coloro che hanno sofferto in silenzio. La medaglia rappresenta un gesto simbolico, ma fondamentale, per restituire dignità alle vittime e ai loro familiari.

Questa commemorazione è fondamentale per una riflessione collettiva che va oltre le divisioni politiche e storiche, con l’obiettivo di promuovere una memoria condivisa che contribuisca alla pace, alla riconciliazione e al rispetto reciproco tra i popoli.

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