Landini (Cgil): "Quanto accaduto con Scurati è grave, il governo non riesce a dire la parola antifascista"

Caso Scurati, Landini (Cgil): "L'aver deciso di cancellare e di censurare un messaggio di un importante intellettuale e scrittore del nostro Paese è una cosa particolarmente grave”.

Landini (Cgil): "Quanto accaduto con Scurati è grave, il governo non riesce a dire la parola antifascista"
Maurizio Landini
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22 Aprile 2024 - 13.17 Globalist.it


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Maurizio Landini, a margine dell’evento “Belle Ciao 2024” a Firenze, è tornato sui temi più caldi dell’attualità politica, in vista delle celebrazioni per il 25 Aprile. 

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“Il 25 aprile è una giornata fondamentale perché senza il 25 aprile non ci sarebbe la democrazia e non ci sarebbe la possibilità di un Paese che ha sconfitto il nazismo ed il fascismo. Non è la festa di una parte, è la festa della democrazia e di tutto il Paese. A maggior ragione oggi è necessario essere in piazza proprio per sconfiggere questa regressione che sta venendo avanti”.  

“Il 25 aprile quindi per noi è una giornata di mobilitazione, è una giornata non solo di memoria ma di lotta perché la democrazia per essere mantenuta deve essere praticata e non è un caso che noi proprio il 25 aprile come Cgil abbiamo deciso che oltre che essere in piazza per difendere la democrazia lanciamo anche la raccolta di firme perché vogliamo che si arrivi a fare dei referendum nel nostro Paese che cancellino le leggi balorde e sbagliate che in questi anni sono state fatte che hanno ridotto i diritti nel lavoro, che hanno aumentato la precarietà, che hanno aumentato le morti e gli infortuni sul lavoro. E’ il momento che i cittadini riprendano la parola. La democrazia è proprio questo e la si difende praticandola”,

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“In questi giorni è successo di censurare sul servizio pubblico nazionale, perché la Rai è il servizio pubblico; la Rai esiste perché noi tutti paghiamo i contributi, perché esista un servizio pubblico: l’aver deciso di cancellare e di censurare un messaggio di un importante intellettuale e scrittore del nostro Paese è una cosa particolarmente grave”.

“Trovo particolarmente grave – ha aggiunto Landini – che il presidente del Consiglio abbia pensato di attaccare e denigrare questa funzione, per non parlare del fatto che questo Governo non riesce a pronunciare la parola `antifascista´, che in realtà è la condizione perché noi si sia una democrazia antifascista; perché se ci fosse ancora il fascismo non ci sarebbe una democrazia e tutti sappiamo il fascismo quali disastri ha portato nel nostro Paese”.

“Domani la Cgil e la Uil saranno in piazza a Roma davanti al Senato per dire che si debbono fermare, perché questo attacco, questa idea del controllo sul corpo delle donne, è una regressione che va contro gli avanzamenti che questo paese ha fatto. Noi non siamo disponibili ad accettarlo”.

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“Credo che la battaglia – sottolinea Landini – per l’autodeterminazione, per la scelta delle donne, in realtà sia una battaglia per una crescita culturale e civile di tutto il nostro paese. Credo che sia assolutamente importante fargli sapere che in questo momento facendo atti di questa natura non stanno rappresentando la maggioranza di questo Paese”.

“Un risultato, con onestà, va detto che siamo riusciti ad ottenerlo perché questo intervento che prevede negli appalti il fatto che di qui in avanti dovrà esserci lo stesso trattamento economico e normativo sancito dai contratti nazionali è sicuramente una delle richieste che facevamo”. 

“Non è la soluzione – spiega Landini – dei problemi perché come si vede siamo di fronte ad un sistema di imprese che va cambiato, perché dietro agli infortuni e le morti sul lavoro sta emergendo che c’è proprio un modello di fare impresa che si è fondato sul sistema degli appalti, dei subappalti, dei sottoappalti, delle finte cooperative, e che ha messo al centro il profitto a prescindere da qualsiasi condizione. Quindi è chiaro che per quello che ci riguarda c’è bisogno di cancellare il subappalto a cascata, c’è bisogno di investire sulla prevenzione, perché la vera lotta contro le morti e gli infortuni sul lavoro è la prevenzione, è formare le persone, è fare davvero una selezione tra le imprese, impedire che la competizione avvenga sulla riduzione dei diritti e dei costi”. 

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“Credo che le lotte, gli scioperi, le battaglie che abbiamo fatto in questi giorni debbano intensificarsi perché bisogna arrivare a cambiare tutte quelle leggi balorde che sono state fatte in questi anni. Anche perché, lo dice l’Inail, la maggioranza degli infortuni e delle morti sul lavoro avvengono in ditte in appalto e riguardano lavoratori precari, quindi è combattere la precarietà, combattere questo modello di fare impresa, e rimettere al centro anche gli investimenti sulla prevenzione e sul controllo”.

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