Consigli non richiesti da un’italiana, in questi giorni in America, che stamattina sul The Wall Street Journal ha trovato la sua foto in Parlamento mentre si nasconde nella giacca come reazione ad una frase di un parlamentare dell’opposizione.
Forse qualcuno nello Stivale pensa sia un successo, come il bacio di Joe Biden in testa di qualche settimana fa. Ma Presidente, non credo proprio sia da gridare alla notorietà, ma forse ad uno stile poco istituzionale, irrituale, più da teatro che da Montecitorio, ad una postura inadeguata per il Parlamento italiano.
Si scambia la fama con la notorietà, il successo con le prime pagine, non credo proprio, dal Presidente Biden avrei preferito una stretta di mano vigorosa, il linguaggio del corpo non è qualcosa di banale e lo specchio di molte cose e Lei Presidente lo sa bene, perché studia le sue interviste e i suoi video con cura.
Non è più il capo dell’opposizione, è il Presidente del Consiglio, ed occorre esserlo in tutto, Lei conosce bene il Parlamento è cresciuta a Montecitorio; quindi, non può dirsi assolutamente una neofita, non ha scuse. E allora interpreti come si deve il suo ruolo, occorre una postura che rispetti le istituzioni, la Repubblica e la Costituzione, faccia quel passaggio necessario a rappresentare un Paese del G8, un paese che ha un ruolo importante in questo mondo.
Non si circondi solo di amici e parenti, si faccia consigliare da chi ha servito questo Paese con esperienza e serietà, il rispetto si guadagna con stile e senso dello Stato, forse per Lei il Parlamento non rappresenta la sacralità, eppure a questo Parlamento , alla Repubblica, lei deve la sua presenza in politica, alla democrazia a cui mio nonno socialista e uomo giusto ha sacrificato tutta la sua lunga vita.
Si deve a uomini come Sandro Pertini che hanno combattuto, per tutti anche per Lei, la guerra, il fascismo, il nazismo e tutti gli orrori che ne sono derivati; a Pietro Nenni che senza mai piegarsi, antico amico di un Mussolini giovane, ha perso una figlia in un campo di concentramento, a Giacomo Matteotti ucciso brutalmente dal fascismo e molti altri.
Vede Presidente, non ho paura del ritorno di un busto o di un neo Mussolini, ho paura della mentalità, della disumanità, del razzismo, dell’odio e di quel registro autoritario, ho paura di ordine e disciplina. Sa Presidente sulla democrazia, sulla Repubblica non si molla, e siccome credo che sia molto legata alla poltrona non sarebbe meglio ricordarsi ogni tanto che questa Italia è fondata su una Costituzione scritta ricordando le lacrime e il sangue di un periodo storico da non ripetere, un periodo che non si può e non si deve cancellare e con cui la storia deve fare i conti ogni giorno come monito per ciò che non deve mai più ripetersi.
Lei, pensa davvero che non dichiarandosi mai antifascista si possa continuare ad ottenere il consenso di chi fa ancora il saluto romano, di chi vorrebbe il ritorno di un’epoca buia come le tenebre, mi spiace tanto ma io , Presidente, la critico, ma non la offendo, non avrà mai il mio voto, ma ho rispetto per il suo ruolo, ma si ricordi non dimentico i racconti di Nenni nel sua casa di Vindicio, non dimentico i racconti di mio nonno, delle bottiglie di olio di ricino che ha bevuto, al suo rifugio in una casa da solo, assediato.
Non dimentico la radio che campeggiava nella sala da pranzo da cui sentiva Radio Londra, non dimentico i suoi racconti quando confessava di aver sofferto ad essere rimasto solo a Napoli mandando tutta la sua famiglia in Lucania, ed aver temuto ogni giorno per la sua vita. Non dimentico i traumi che ha subito mio padre per la guerra, non dimentico i racconti di mia madre che scappava dai bombardamenti adolescente.
Presidente non basta arrivare a Palazzo Chigi, non basta essere la prima donna ad aver varcato quel portone, si ricordi serve la giusta postura anche di fronte alle critiche ed agli attacchi politici, occorre rispetto delle istituzioni e degli italiani e italiane, non servono le faccette, gli show elettorali, non serve l’elmetto, sa Presidente io l’elmetto non lo metterò perché detesto la guerra, detesto le armi e detesto chi vuole la guerra e credo che le parole siano l’arma migliore per difendersi e stare al mondo, vede Presidente nella mia famiglia le armi e la follia omicida hanno procurato già troppo dolore.
Io non credo nella violenza, credo che la dialettica, la conoscenza e le menti aperte siano molto più pericolose di armi sofisticate. Vede, Presidente, un prefetto al Viminale non deve significare inasprire pene e aumentare i reati, non significa far morire gente in mare, e non significa manganellare e creare situazioni di tensione, vede Presidente un prefetto dovrebbe saper mantenere l’ordine con le leggi e non con le cariche dei celerini, un prefetto dovrebbe avere a cuore lo stato di diritto.
Presidente, non si entra nelle Università con la Polizia, non si manda la Digos tra i ragazzi e non si sorvolano con gli elicotteri mille manifestanti, da voi definiti radical chic, che protestano per le manganellate di Pisa.
Presidente a tavola a Pasqua dica al suo Ministro all’Agricoltura, che i treni non si fermano a piacimento e quando avrà occasione dica al Presidente del Senato che si non dichiara l’innocenza del proprio figlio dopo averlo interrogato, e se le capita dica al suo alleato leghista che, se il voto va rispettato occorre rispettarlo in tutto il mondo non solo in Russia. Un ultimo consiglio non richiesto non alimentate ad arte la tensione sociale e lo scontro, la sua esperienza dovrebbe averle insegnato qualcosa, la democrazia non si tocca, e far crescere lo scontro per applicare restrizioni non è la strada giusta, la democrazia e la libertà sono qualcosa a cui gli italiani non rinunciano!!!!
Peccato scriverLe queste cose, è una donna, poteva essere la svolta, invece si riparla di aborto e molti altri diritti messi in discussione, certo non avrà mai il mio consenso, ma avrei preferito non doverLe scrivere queste mie critiche garbate, per noi donne un’occasione mancata!
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