Una città tra eccellenza universitaria e criticità

Mense e alloggi: dopo le parole del Rettore e dei rappresentanti di Cravos intervengono i rappresentanti di Gioventù Universitaria.

Una città tra eccellenza universitaria e criticità
Siena
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8 Marzo 2024 - 15.39


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di Ludovico Conti

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Continua la nostra indagine su Siena città universitaria. La settimana scorsa avevamo sentito il parere del Magnifico Rettore, di alcuni studenti e dell’associazione studentesca Cravos. Oggi sentiamo l’opinione di un’altra associazione: Gioventù Universitaria.

Il loro coordinatore Alberto De Donatis ci precisa che il disagio mense è uno dei principali nodi critici evidenziati e ci descrive la chiusura della mensa Bandini e i problemi dei bar mensa come il frutto di una lunga serie di decisioni amministrative poco lungimiranti anche perché – ci dice – che la mensa di Sant’Agata, unico baluardo nel centro storico, non può soddisfare la domanda studentesca.

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De Donatis non nasconde la propria preoccupazione per l’incremento dei costi che ha colpito il servizio, costringendo molti a rinunciarci. Ciononostante, mantiene un cauto ottimismo per le promesse di apertura di una nuova struttura che dovrebbe allentare la pressione anche perché ad oggi la situazione evidenzia un danno sia agli studenti che agli Atenei presenti sul territorio.

La vivibilità di Siena come città universitaria è un altro tema caldo. De Donatis sottolinea che se da un lato la città è lodata per la sua naturale inclinazione a favorire le relazioni umane attraverso la sua grandezza a misura d’uomo, dall’altro evidenzia come i costi crescenti minino la sostenibilità della vita studentesca.

Il coordinatore di GUniversitaria ritiene insufficiente la collaborazione tra Università e Comune soprattutto per quanto concerne la gestione dei costi delle abitazioni. Inoltre ci ricorda come la mancanza di svaghi e di iniziative per i giovani sia un’ulteriore carenza che l’amministrazione dovrebbe colmare per non perdere l’attrattiva da parte degli studenti che scelgono questa città per il proprio percorso universitario.

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Il disagio abitativo è il terzo fronte di battaglia. Nonostante le speranze di nuove residenze grazie ai fondi del PNRR, De Donatis osserva quanto sia difficile la situazione attuale, con residenze inagibili e soluzioni alternative che non incontrano il favore generale. Afferma inoltre quanto sia difficile il ricorso al mercato privato degli affitti che è caratterizzato da prezzi elevati che l’Accordo Territoriale per il canone concordato non sembra aver mitigato, data la scarsa adesione dei proprietari di casa.

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