La detenzione turca, le minacce del regime e l'asilo italiano: il dramma dell'attivista di Mona A

Durante il suo periodo di incarcerazione, numerose organizzazioni umanitarie si sono mobilitate per richiedere il suo rilascio. Dopo sforzi diplomatici, Mona A. è arrivata all'Università di Siena, dove studierà economia e management.

La detenzione turca, le minacce del regime e l'asilo italiano: il dramma dell'attivista di Mona A
L'attivista Mona A. al centro, Roberto DI Pietra, Rettore dell'Università di Siena (destra), Federico Lenzerini, docente d'ateneo e Delegato alle studentesse/studenti e ricercatrici/ricercatori provenienti da aree di crisi e referente del progetto “Just Peace” (sinistra)
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29 Dicembre 2023 - 21.14


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di Danial Jarrahi

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In una significativa svolta degli eventi, la sostenitrice dei diritti delle donne iraniane Mona A., incarcerata ingiustamente in Turchia per la sua opposizione al regime iraniano, ha ricevuto grande sostegno dal popolo turco per il suo coinvolgimento attivo nelle manifestazioni pubbliche, segnando un’ulteriore aggiunta alla lista di opporsitori internzionali alla Repubblica islamica presidenziale teocratica.

Così, la collaborazione tra il regime iraniano e il governo turco è stata messa sotto esame, evidenziando la soppressione di movimenti, politici e non, che sfidano l’ordine stabilito dell’Iran.

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La saga di Mona si è svolta mentre perseverava nella sua difesa, sopportando mesi di detenzione in Turchia, dovendo anche rinnegare pubblicamente le sue attività di opposizione al regime a seguito di minacce e abusi subiti dalla sua famiglia.

Un grande sforzo diplomatico ha però permesso il suo trasferimento in Italia, in Toscana, esprimendo gratitudine per il sostegno e l’accoglienza della comunità dell’Università di Siena.

A più di un anno dall’inizio del movimento ”Donne. Vita. LIbertà”, nato a seguito dell’uccisione di Mahsa Zhina Amini, il regime iraniano sta finalmente affrontando l’opposizione anche oltre i suoi confini.

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Dalla difesa alla libertà: il viaggio di Mona A.’s nella ricerca dei diritti delle donne

Mona, fervente sostenitrice dei diritti delle donne in Iran, due anni e mezzo fa ha deciso, strategicamente, di trasferirsi in Turchia, lottando, in modo più libero di come avrebbe potuto fare in patria, per la difesa dei diritti dei suoi compatrioti. Il suo attivismo ha guadagnato slancio dopo la tragica uccisione di Masha Amini, nel settembre 2022.

Sostenuta da organizzazioni per i diritti delle donne, Mona ha partecipato attivamente alle manifestazioni tenutesi nella città di Bursa, in Turchia, dove ha espresso con coraggio le sue preoccupazioni per le gravi violazioni dei diritti delle donne nel suo paese d’origine, venendo però arrestata e confinata in un centro di rimpatrio nella stessa città, sopportando diversi mesi di detenzione.

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Durante il suo periodo di incarcerazione, numerose organizzazioni umanitarie si sono mobilitate per richiedere il rilascio di Mona, ottenuto a costo di una stretta sorveglianza da parte delle autorità e subendo continue minace di rimpatrio.

Attraverso un intricato sforzo diplomatico durato diversi mesi, l’Università di Siena ha facilitato con successo il trasferimento di Mona A., dove studierà Economics and management.

“Estendo le mie congratulazioni per la risoluzione positiva di questa questione, resa possibile attraverso la dedizione di molti, permettendo a Mona di continuare i suoi studi e arricchire le sue conoscenze qui con noi”, ha osservato il Rettore, Roberto Di Pietra. “Un ringraziamento speciale va al professor Lenzerini e al team di Just Peace per il loro impegno incrollabile. Esprimo la mia gratitudine all’Associazione Cor Magis Siena per il loro costante sostegno. L’istruzione serve come leva fondamentale per contribuire alla libera espressione dei pensieri e alla crescita personale.”

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“Sono Libera! Oggi sono qui grazie al sostegno del governo italiano e, soprattutto, alla compassione e alla perseveranza della comunità dell’Università di Siena”, ha affermato Mona, riflettendo sul suo viaggio verso la libertà dalla Turchia.

English version

Turkish Detention, Iran’s regime threats and Italian asylum: the unfolding drama of Mona A.’s activism

by Danial Jarrahi

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In a significant turn of events, Iranian women’s rights advocate Mona A. faced apprehension in Turkey for her active involvement in public demonstrations, marking a notable opposition to the Iranian regime beyond its borders. Following her arrest, the Iranian government resorted to threatening her family, compelling Mona to distance them from her activities. The collaboration between the Iranian regime and the Turkish government came under scrutiny, highlighting the suppression of movements challenging Iran’s established order. Mona’s saga unfolds as she perseveres in her advocacy, enduring months of detention in Turkey before a diplomatic effort facilitated her relocation to Italy, where she expressed gratitude for the support of the University of Siena community.

In a development marking more than a year since the inception of Mahsa Zhina Amini’s movement, the Iranian regime faced opposition beyond its borders. Notably, in Turkey, Mona A., an advocate for Iranian women’s rights, found herself apprehended by Turkish authorities for her active involvement in and support of public demonstrations. Subsequent to her arrest in Turkey, the Iranian regime resorted to threatening her family, compelling Mona to implore them to convey to the regime that they are unaware of her whereabouts and activities. It’s imperative to note that the collaboration between the Iranian regime and the Turkish government has empowered them to suppress any movement challenging Iran’s established order.

From Advocacy to Freedom: Mona A.’s Inspiring Journey in the Pursuit of Women’s Rights

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Mona A., a fervent champion of women’s rights in her homeland, made the strategic decision to relocate to Turkey over two and a half years ago, persisting in her advocacy for the rights of her compatriots. Her activism gained momentum following the tragic demise of Masha Amini in September 2022.

Supported by women’s rights organizations, Mona actively participated in demonstrations held in the city of Bursa, Turkey, where she boldly articulated her concerns regarding egregious violations of women’s rights in her home country. Consequently, Mona found herself arrested and confined to a repatriation center in the same city, enduring several months of detention.

Throughout her period of incarceration, numerous humanitarian organizations rallied for Mona’s release. Upon regaining her freedom, she remained under close scrutiny, with the looming prospect of repatriation. Through an intricate diplomatic effort spanning several months, the University of Siena successfully facilitated Mona A.’s relocation to Italy.

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“I extend my congratulations on the positive resolution of this matter, made possible through the dedication of many, allowing Mona to continue her studies and enrich her knowledge here with us,” remarked Rector Di Pietra. “Special thanks are due to Professor Lenzerini and the Just Peace desk team for their unwavering commitment. I express my gratitude to the Cor Magis Siena Association for their steadfast support. Education serves as a pivotal lever contributing to the free expression of thoughts and personal growth.”

“Today, I stand here owing to the support of the Italian government and, above all, the compassion and perseverance of the University of Siena community,” affirmed Mona, reflecting on her journey to freedom from Turkey.

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