di Manuela Ballo
Se ci prendessimo cura del pianeta il pianeta si prenderebbe cura di noi. Nulla di più vero soprattutto in questo periodo in cui nascono e si affermano molti e originali movimenti ambientalisti.
Alcuni riescono ad avere una gran presa e un forte impatto, come quello capeggiato da Greta, altri seppur minoritari sono il segno tangibile di come si stia affermando una maggiore attenzione verso i temi riguardanti il rispetto e la tutela dell’ambiente.
Questo è più che comprensibile, basti pensare allo scioglimento dei ghiacciai e alle conseguenze che comporta e potrebbe comportare, o senza andare troppo indietro nel tempo agli incendi Australiani o a quelli di casa nostra, o ancora agli uragani, come l’Ida, che hanno sconvolto gli Stati Uniti d’ America.
In questa grande confusione scatenata dagli stravolgimenti climatici, Greta dopo aver girato vari stati d’ Europa è arrivata a Milano, e rivolgendosi ai governanti di tutto il mondo ha ribadito alcuni semplici ed elementari concetti attraverso uno slogan: basta bla bla bla, ciò che serve è l’ azione.
Non sto qui a ripetere tutto quello che già sappiamo abbondantemente dai giornali, dalle televisioni e da tutti gli altri media.
Ma ci chiediamo, questa sensibilità che è espressa dai giovani sta diventando un sentire comune oppure è una delle tante mode che periodicamente si affermano? E la dialettica tra i movimenti e chi concretamente decide sulle sorti del pianeta può basarsi solo su critiche giuste e irriverenti e su risposte istituzionali solo compiacenti?
Quanto è credibile una politica che insegue i movimenti solo per non perdere i voti dei giovani?
Noi che ogni giorno facciamo Culture globalist vogliamo esprimere cosa pensiamo su ciò che sta accadendo.
Ognuno di noi quindi dirà la sua, in massima libertà e con riflessioni che vengono direttamente da noi, giovani universitari e universitarie.
Sarà quindi un modo di ragionare polifonico nel quale probabilmente potranno trovar posto pareri e opinioni contrastanti. Semaforo verde quindi , a questo nuovo dibattito su Culture globalist.