di Marcello Cecconi
Secondo i giudici amministrativi l’assegnazione diretta alla Rai del Festival di Sanremo è illegittima. Nel panorama sempre colorito della gara canora, quest’anno, il primo il colpo di scena non è arrivato dal palco dell’Ariston, ma direttamente dal Tar della Liguria. Anche se l’edizione 2025 rimarrà comunque in mano a Viale Mazzini, dal 2026 si dovrà procedere tramite gara pubblica, dando finalmente spazio a quella “trasparenza” che da decenni aleggia tra gli obblighi disattesi del Festival
E ora? Si aprono scenari esilaranti. Immaginate Amadeus che, lasciata la Rai, porta il Festival sul Nove, canale di Warner Bros Discovery, affiancato nella conduzione da Harry Potter e Bugs Bunny. Sarebbe un sogno di cross-promotion! Ma la vera rivoluzione potrebbe avvenire con il cast. Warner potrebbe proporre un cast internazionale: da Lady Gaga in feat con Marcella Bella e Jason Derulo che duetta con Albano. E per la scenografia addio ai fiori di Sanremo e un benvenuto ai draghi di “House of the Ariston”.
La gara pubblica però potrebbe riservare ulteriori colpi di scena: Mediaset in lizza con il format “C’è Posta per Sanremo”, oppure Netflix con un musical interattivo “Clic Factor” con il pubblico che può interrompere con un clic e intervenire in diretta. Ma siamo sicuri che anche mister Cairo non ci provi convincendo i separati in casa Mentana e Gruber a co-condurre un progetto di ‘datafestival’ scritto dalla Gabanelli chiamato “Sanremo – cosa c’è dietro”
I dirigenti del Comune di Sanremo saranno già a lavoro per scegliere il metodo di selezione: una gara canora tra i dirigenti stessi potrebbe essere il primo passo verso la democrazia festivaliera. Qualunque sia il destino di Sanremo, una cosa è certa: il Festival continuerà a regalarci emozioni, polemiche e, ora, anche un pizzico di legal thriller. Perché Sanremo è Sanremo… anche in tribunale.