Dal mondo delle tifoserie alla nascita della radio, passando per la musica, il cinema e lo sport. L’offerta autunnale di Rai Documentari «è caratterizzata dal binomio qualità-innovazione», ha annunciato il direttore Fabrizio Zappi. Un’innovazione nel contenuto e nel linguaggio «per aderire alla realtà in evoluzione e alla sensibilità del pubblico televisivo contemporaneo» e la continuità nei formati e nei generi.
La stagione sarà inaugurata con Nato il 6 ottobre, docufilm firmato da Pupi Avati e prodotto da Dueafilm. “URI, Unione Radiofonica Italiana, Stazione di Roma, lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto, il nostro saluto e il nostro buonasera”. Furono queste le prime parole pronunciate il 6 ottobre del 1924 alle ore 21,00, che segnarono l’inizio della prima trasmissione radiofonica italiana, mentre da un’altra parte, in quello stesso istante nasceva Umberto, protagonista del girato. Lo scopo di Pupi Avati è quello di narrare una storia domestica che si intreccia con la Storia del nostro paese, raccontando questi due accadimenti segnati dallo strumento che per decenni ha informato e intrattenuto milioni di italiani.
Domenico Modugno è invece lo speciale che ricorda il percorso di un artista che ha lasciato un solco indelebile nella storia della musica: la nascita a Polignano, il sogno RAI coronato nel 1953 e la “hit” sanremese ‘Nel blu dipinto di Blu’ che di lì a poco avrebbe conquistato non solo l’Italia ma il mondo intero. A raccontare questi passaggi biografici nel documentario -targato Garbo Produzioni con scrittura e direzione di Maite Carpio- è la persona che è stata al suo fianco fino alla fine, Franca Gandolfi.
Con la conduzione di Stefano Nazzi (celebre anche per il podcast Indagini, prodotto da Il Post) torna Delitti in famiglia. Tra le storie di questa stagione abbiamo il caso del “killer delle fidanzate” Luca Delfino, che ha lasciato il carcere lo scorso 28 luglio 2023 per esser trasferito in una Rems, insieme al caso di Chiara Poggi, morta a Garlasco il 13 agosto 2007, con focus, infine, sui figli delle vittime di femminicidio.
Passando allo sport, Di padre in figlio. Vita da tifosi è il documentario che esplora gli ambienti delle curve e degli ultras, cercando di restituire un fotogramma degli aspetti antropologici e sociologici del tifo calcistico.
Pericolosamente vicini. Vivere con gli orsi è un documentario di estrema attualità, che affronta l’abbattimento dell’orsa KJ1 con Andreas Pichler alla regia. Racconta i momenti in cui la forestale inizia a cercare KJ1, che nell’aprile 2023 provocò la morte di Andrea Papi. L’obiettivo, oltre alla narrazione della vicenda, è quello di trovare un modo per portare avanti la necessaria e naturale coesistenza tra l’uomo e i grandi predatori.
Fabrizio Gifuni dà voce al dramma nel documentario La tv nel pozzo, prodotto da Kon Tiki Film e diretto da Andrea Porporati. Il film non racconta solo la tragica storia di Alfredino Rampi, ma analizza l’impatto mediatico di quel tragico evento che ha segnato un’epoca. Attraverso le testimonianze di giornalisti, soccorritori e psicologi, il documentario indaga come la televisione abbia raccontato e plasmato la percezione collettiva di questa vicenda. Artisti come Francesco Bianconi,Giuseppe Genna e Marco Pontecorvo, hanno poi elaborato il trauma collettivo attraverso le loro opere, offrendo nuove chiavi di lettura.
Nella sezione dei grandi ritratti, Rai documentari offre La nostra magnifica ossessione. Bernardo Bertolucci e la sua generazione, con la produzione di Minerva Pictures Group e la scrittura e regia di Marco Spagnoli. Un racconto di una grande amicizia tra un gruppi di ragazzi che insieme hanno scritto pagine di cinema e hanno vinto l’Oscar, sempre inseguendo il loro leader Bernardo Bertolucci. A dare vita al racconto sono le parole e l’abilità di Stefania Sandrelli.
Rimanendo nel cinema, Ciao, Marcello – Mastroianni l’antidivo mostra l’attore laziale da un punto di vista finora inedito con immagini, interviste sconosciute e clip tratte dai suoi oltre 150 film e preziosi materiali d’archivio. A narrare tutto è Luca Argentero, con la regia di Fabrizio Corallo e la scrittura di Silvia Scola (insieme a quest’ultimo) per la produzione di Dean Film e Surf Film.
Infine, Rai documentari porterà il pubblico della seconda serata alla scoperta di due maestri Liliana Cavani e Dario Argento, con due documentari per approfondire la figura dei registi che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico italiano. ‘Liliana Cavani e il portiere di notte’ è un’occasione unica per rivisitare un classico del cinema italiano, mentre ‘Profondo Argento’ è un viaggio appassionante alla scoperta dell’universo creativo di uno dei più grandi maestri dell’horror.