di Irene Perli
In vista del Salone del Libro di Torino, sono stati pubblicati i dati della ricerca di NielsenIQ per Audible, che verrà esposta, insieme ai risultati che ha prodotto, durante la fiera il 20 maggio alle ore 10:30. I dati, in crescita rispetto allo scorso anno, evidenziano che nella prima metà del 2023 quasi 3 italiani su 10 hanno ascoltato audiolibri e podcast, per un totale che sfiora i 17 milioni (16,9 milioni) di persone. Per quanto riguarda gli audiolibri, l’incremento rispetto al 2022 ammonta al 5%, mentre per i podcast lo stacco è del 7%.
Con la tecnologia sempre più a portata di mano, il settore dell’audio entertainment non sembra voler interrompere la sua ascesa. A sostegno di ciò, la maggior parte del campione di italiani intervistati (64%) è un vero e proprio audio addicted. Quasi 2 intervistati su 5 (39%) ascoltano contenuti audio almeno una volta al mese e 1 su 4 almeno una volta alla settimana. Quali sono però le caratteristiche socio-demografiche del campione preso in esame?
Fra i più entusiasti ascoltatori si riscontra una leggera prevalenza del genere maschile, principalmente fra i 25 e i 34 anni con residenza nel mezzogiorno. Aldilà di questo, vi è omogeneità nell’ascolto di audiolibri in tutte le fasce d’età, con una leggera contrazione in quella dai 55 ai 64 anni. Il dato si ribalta guardando ai cosiddetti heavy users, che ascoltano audiolibri ogni giorno: sono soprattutto uomini della fascia di età più alta.
Con questi dati alla mano si riconferma ulteriormente l’idea che che ogni innovazione tecnologica ha da sempre avuto un impatto profondo sulle abitudini della popolazione. Sin dall’invenzione del primo computer, inizialmente usato solo dagli impiegati, che oggi permette a tutti di poter svolgere le più semplici ed essenziali mansioni sia lavorative che quotidiane, l’ambito del digitale rimane in continua evoluzione.
L’orientamento post-modernista valorizza molto di più l’etica e i diritti umani, insistendo molto anche sulla tematica ambientale: oggi l’e-book, innovazione digitale per la lettura di libri, saggi e giornali, è apprezzato da molti proprio perché riduce di netto l’utilizzo di carta, preservando l’ambiente ed evitando un massiccio disboscamento di foreste, cioè i “polmoni” della Terra.
Il trend positivo dei dati fa sorgere una domanda: perché ascoltare storie, se abbiamo mezzi per leggerle? Quasi sicuramente l’incremento di ascolti di podcast e audiolibri deriva dalla frenesia della nostra quotidianità: viviamo vite ad alta velocità e sembra non ci sia mai abbastanza tempo da dedicare a noi stessi; se non vogliamo essere inghiottiti dalla ruota capitalistica, che ci piomba addosso ogni volta che suona la sveglia, necessitiamo di essere reattivi. Veloci. Efficienti.
Nei lunghi tragitti dei pendolari o mentre si pulisce casa o si prepara la cena, l’unico fra i cinque sensi ad essere più disponibile è l’udito. E se non abbiamo tempo, una volta rincasati da lavoro, di riposare le “stanche membra” e leggere un libro o vedere un film, allora decidiamo di ascoltarlo, anche per avere un po’ di compagnia.
L’Italia, a livello cinematografico, possiede una delle più fiorenti tradizioni di doppiaggio: questo sicuramente è un punto a favore per cui l’udito viene già stimolato da voci e suoni che creano un’esperienza di ascolto immersiva e coinvolgente, anche se, nel frattempo, le nostre mani sono alle prese con altro. “L’altissima qualità delle produzioni ci ha sempre contraddistinti e ci ha permesso di raggiungere un pubblico che oggi è veramente trasversale, unito dalla passione per le grandi storie raccontate da grandi voci” afferma infatti Juan Baixeras, Country Manager Spain & Italy di Audible. “Solo lo scorso anno abbiamo investito circa 5 milioni di euro in contenuti italiani”.
Matthew Gain, Senior Vice President and Head of Europe di Audible, prosegue affermando che: “Continueremo a produrre e a offrire titoli e storie che possano arricchire la quotidianità degli ascoltatori, raggiungendo un pubblico sempre più ampio attraverso il potere della narrazione audio“
Grazie, quindi, alle innovazioni tecnologiche, il settore dell’entertainment ha fatto passi da gigante e continua ad apportare novità: seguendo la scia di Spotify, anche YouTube, fra non molto, dovrebbe inserire una sezione dedicata ai Podcast.
Per coloro che non sono interessati dal fenomeno del digital divide molte sono le possibilità per utilizzare al meglio la tecnologia: grazie a podcast e audiolibri è possibile scoprire nuovi mondi, curiosità e fatti senza fermarsi obbligatoriamente a guardare. Chissà se aumentando gli ascolti dei podcast non aumenti anche la capacità di ascolto. Non resta che sperarlo.