di Elia J. Frollà
L’acquisizione di Twitter, uno dei social network più utilizzati al mondo, da parte di Elon Musk è ormai cosa fatta: il consiglio di amministrazione della società ha infatti dichiarato di aver accettato all’unanimità l’offerta proposta e che l’accordo sarà finalizzato entro la fine del 2022.
Detentore di un patrimonio intorno ai 260 miliardi di dollari, l’imprenditore di origini sudafricane, è la persona più ricca del mondo. Lo è diventato negli ultimi dieci anni ricoprendo allo stesso tempo più incarichi in Tesla e Space X. La sua ricchezza, infatti, deriva per lo più dalla proprietà di azioni dell’azienda produttrice di auto elettriche.
Conosciuto per essere un assiduo frequentatore e utilizzatore della piattaforma, Musk aveva da tempo lamentato una certa insoddisfazione, suggerendo modifiche ad alcune funzionalità e sostenendo che i suoi algoritmi non fossero trasparenti e limitassero la libera espressione degli iscritti. Le critiche erano diventate talmente tanto frequenti da fare ipotizzare ad alcuni che avesse intenzione di lasciare Twitter per fondare un servizio alternativo.
Circa dieci giorni fa, prima di presentare l’offerta di acquisto, Musk aveva acquisito poco meno del 10 per cento delle azioni del social, diventandone anche principale azionista ma senza detenerne il controllo. Inoltre, si era dichiarato disponibile per entrare a far parte del consiglio di amministrazione, con un accordo che, però, gli avrebbe impedito di superare la proprietà del 15 per cento dell’azienda. Lo stesso Parag Agrawal, amministratore delegato di Twitter, si era detto “emozionato” dal suo ingresso, affermando l’importanza, per la crescita sul lungo periodo, del suo parere critico ma allo stesso tempo fiducioso delle potenzialità della piattaforma.
Nonostante le cose sembrassero fatte, il ceo di Tesla ci aveva ripensato e aveva rinunciato all’incarico, per avanzare, con la velocità di azione impressionante che lo contraddistingue, un’offerta per acquisire l’intera società e ritirarne tutte le quote dal mercato azionario. È infatti il 14 aprile 2022 quando Musk cinguetta ‹‹I made an offer››, riferendosi appunto ai 46 miliardi di euro che aveva messo sul piatto per acquistare la piattaforma. Dai documenti presentati questa settimana viene indicata la società di investimenti Morgan Stanley per la fornitura di una serie di prestiti per un totale di 25,5 miliardi di dollari, con i quali finanziare poco più di metà dell’operazione, mentre per i restanti 21 miliardi di dollari l’imprenditore dovrà attingere al proprio patrimonio.
Inizialmente il CdA di Twitter aveva sostanzialmente respinto la proposta di acquisto, segnalando inoltre la possibilità di aumentare il numero delle azioni in modo da consentire ad alcuni azionisti di averne maggior numero e impedire delle scalate esterne.
Elon Musk aveva inoltre aggiunto ‹‹La mia offerta è la migliore, ma sarà anche l’ultima se non viene accettata. Avrei bisogno di riconsiderare la mia posizione come azionista››.
È, dunque, drastico il voltafaccia del consiglio di amministrazione della società, visto che, alla fine, l’offerta del patron di Tesla è stata accolta. Pertanto, con l’accordo atteso a chiudersi entro la fine di quest’anno, Twitter si accinge a lasciare Wall Street per diventare una società privata interamente controllata dal visionario imprenditore.
Le continue affermazioni, smentite, cambi di fronte che hanno portato alla vendita della società hanno generato molto interesse e in particolare un saliscendi alla Borsa Wall Street, proprio perché Twitter è uno dei social network più usati e rilevanti al mondo e ogni novità nel modo in cui è gestito potrebbe avere effetti enormi.