di Marialaura Baldino
Un intellettuale che non avuto tempo per divenirlo appieno; un politico e studioso attento alle storie di vita, alla loro complessità e intreccio; un teorico socialista con tratti da letterato.
La figura di Rocco Scotellaro, scrittore e politico originario di Tricarico, il suo impegno politico e sociale riecheggiano forti ancora oggi, continuando a interessare comunità accademiche, scrittori, studiosi e antropologi.
E’ per questo che, nella ricorrenza del suo centenario, l’Associazione dei Lucani di Siena, con il patrocinio dell’Università di Siena e della Regione Basilicata, ha organizzato un ciclo di eventi per celebrarlo, dal titolo “L’alba nuova di Rocco Scotellaro: la sua attualità a cent’anni dalla nascita”.
Tra studi, relazioni, poesia e musica, le iniziative organizzate, in collaborazione con l’Associazione culturale musicale “Taranta Lucania”, testimonieranno non solo la vicinanza tra i territori di Siena e di Tricarico, ma anche la grande impronta lasciata dal giovane politico lucano, morto a soli 30 anni.
Come ha spiegato Rocco Lerose, presidente dell’Associazione Lucani di Siena, il ciclo di eventi serve “per ricordare il grande poeta lucano e le sue opere, strettamente collegate alla società contadina a cui orgogliosamente rivendica di appartenere. Opere fra musica, prosa e poesia che sono di grande attualità, sia per la drammaticità delle situazioni conosciute direttamente, sia per il suo impegno costante nel cercare di coinvolgere la popolazione per la creazione di una società più equa. Tutti messaggi purtroppo di grande attualità nella società di oggi”.
Il primo incontro avrà luogo domani, venerdì 17 marzo, ore 16,30, presso la sede del Rettorato dell’ateneo cittadino, nell’Aula Magna storica, durante il quale, dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Università, Roberto Di Pietra e del direttore Apt della Basilicata Antonio Nicoletti, interverranno: Pietro Clemente (Università di Firenze), sul tema “Raccontare la vita. Scotellaro e l’antropologia italiana”; Donato Loscalzo (Università di Perugia) su “La poesia di Scotellaro tra idillio e ribellione”; Antonietta Vizzuso (Istituto comprensivo statale di Tricarico, Matera); Fabio Mugnaini (Università di Siena) su “L’oasi verde e la triste speranza. Scotellaro e la Basilicata del nuovo secolo”.
Ed è proprio a proposito del coinvolgimento nel mondo dell’antropologia di Scotellaro che il Prof.re Clemente si è così espresso: “nonostante non fosse uno studioso della materia, la sua ricchezza per l’antropologia è stata quella di riuscire a leggere una cultura attraverso le storie di vita dei contadini, fornendo un approccio di tipo riflessivo dell’antropologia, che fino ad allora era rimasto più oggettivista”. “Un piglio – ha continuato Clemente – che è riscontrabile anche nella sua prosa o nei suoi scritti, dove l’individuo si fa carico della comunità e che mostra anche la fatica, la difficoltà di comprendersi con i contadini”.
Le celebrazioni per Scotellaro continueranno poi anche la sera successiva, sabato 18 marzo, ore 19,00, presso il Tapas Bar “I Parolai”, dove verrà servito un apericena lucano, accompagnato da vini della Basilicata e Gin Tonic a base di peperone crusco e cioccolato.
Il ciclo eventi si concluderà domenica 19 marzo, ore 18,00, presso il Teatro del Costone, dove è in programma il concerto dal titolo “La terra mi tiene”, che verrà eseguito dal Gruppo musicale Pietro Cirillo e i Tamburi della Tarantola di Tricarico. Ad aprire la soireé sarà la sfilata a sfilata delle maschere antropologiche di Tricarico, organizzata in collaborazione con la Pro Loco della cittadina lucana.
Un modo per celebrare l’interessante figura di Scotellaro e il suo instancabile lavoro dedicato interamente alla sua comunità e alla sua terra.