La legge 11 giugno 1922, n. 778, meglio nota come Legge Croce, giovedì 27 ottobre presso la Sala Zuccari del Senato sarà al centro di un convegno promosso dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce. Si tratta di una legge istituita cento anni fa, ma che ancora oggi è attualissima per via del suo tema centrale: la cura dell’ambiente. Croce in quegli anni era Ministro della Pubblica Istruzione durante il quinto governo Giolitti (1920-1921), e presentò il disegno di legge che venne approvato solo in seguito alla caduta del governo, avvenuta l’anno successivo alla presentazione di tale Legge. Durante l’evento di giovedì interverranno studiosi e rappresentanti di diverse istituzioni, fra cui Salvatore Settis, accademico dei Lincei, Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Claudio Descalzi, Ceo Eni S.p.a. Alla giornata di studi saranno presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il presidente del Senato, La Russa.
La legge Croce rappresentò il culmine di un importante percorso di mobilitazione in difesa del paesaggio animato in Italia da intellettuali, giuristi e studiosi di altre discipline. Giornali e opinione pubblica, affondando le sue radici, oltre che nella legislazione degli Stati preunitari, in un contesto culturale che -agli inizi del Novecento- vide la diffusione di numerosi movimenti per la conservazione del paesaggio in tutta Europa. “La legge voluta da Croce segnò un vero e proprio spartiacque nella legislazione ambientale del nostro Paese -sostiene Piero Craveri, presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce- introducendo uno specifico regime di tutela per le ‘bellezze naturali’ e per gli ‘immobili di particolare interesse storico’”. “A distanza di un secolo, abbiamo voluto ripercorrere la genesi di quella norma e riflettere sulla sua eredità, ma anche sui complessi problemi che le necessità odierne -l‘emergenza energetica e la transizione ecologica, anzitutto- pongono alla tutela del paesaggio. Ed è per noi importante e significativo che questa giornata celebrativa venga accolta in una sede istituzionale e prestigiosa come quella del Senato”.
La tutela del paesaggio, per Croce, si connette inoltre alla formazione dell’identità nazionale, poiché il paesaggio “altro non è che la rappresentazione materiale e visibile della patria, coi suoi caratteri fisici particolari […], con gli aspetti molteplici e vari del suo suolo, quali si sono formati e son pervenuti a noi attraverso la lenta successione dei secoli”. I principi che portò avanti Croce hanno attraversato tutta la legislazione successiva in materia, giungendo fino ai nostri giorni, con la riforma dell’articolo 9 della Costituzione, la prima al mondo a porre la tutela tra i fondamenti costituzionali dello Stato (art. 9, comma 2: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.