Davide Rigiani ha vinto la 29° edizione del premio letterario “Giuseppe Berto” per le opere prime con il libro Il Tullio e l’Eolo più stranissimo di tutto il Canton Ticino; la premiazione si è svolta a Capo Vaticano di Ricadi dove il celebre scrittore veneto scrisse Il male oscuro e La gloria. La giuria guidata da Ernesto Ferrero ha decretato il vincitore che è stato annunciato a tutti da Antonia Berto, figlia dello scrittore. Presenti alla manifestazione anche alcuni ospiti della rassegna “Estate a Casa Berto”, così per la prima volta assieme al vincitore si sono affiancati l’attrice Iaia Forte, il premio strega 2021 Emanuele Trevi, il musicista Danilo Rea, il giornalista Michele Manieri e l’attore Carlo Cecchi.
“Siamo rimasti colpiti – ha commentato la scrittrice Laura Pariani, componente della giuria – dall’inventiva dell’autore che, seguendo la lezione di Rodari e di Pennac, crea uno scoppiettante caleidoscopio di situazioni surreali. Il protagonista Tullio, bollato a scuola come una nullità, ha una mente ribollente di fantasticherie che rimbalzano dalla strampalata famiglia Ghiringhelli alla Banca Elvezia di Lugano e, con un vero e proprio effetto di stravolgimento culturale, producono riverberi fin nella Svizzera tedesca. Motore del romanzo è l’invenzione linguistica che ottiene effetti umoristici di grande forza; come nei capitoli in cui le metafore prendono vita. Ne deriva un ritratto stupefacente di una Svizzera che perde l’aura di efficienza ‘perfettina’ di cui di solito si circonda. Il tutto ad opera di un bambino che rifiuta di farsi incasellare e diventare uno dei tanti che deve ‘lavorare per poter guadagnare per poter pagare per poter vivere per poter lavorare'”.