A quanto è stato scritto su Bob Dylan, si aggiunge un altro piccolo libro: in 136 pagine, “Bob Dylan. Sixty Miles of Rowdy Ways” di Marta Fieramonti e Simone Pitti vuole ripercorrere le tappe fondamentali sia della vita privata di Robert Allen Zimmerman, vero nome di Bob Dylan, e sia quella artistica, che restituisce l’immagine di uno sperimentatore, di un rivoluzionario, di un artista a tutto tondo che, nel 2016, tra tante polemiche, ha vinto anche il Premio Nobel per la Letteratura.
Il libro, pubblicato da Edizioni Elemento 115, è disponibile per la vendita al pubblico in libreria e online al prezzo di 10.00 euro.
Riportiamo, in corsivo, la sinossi:
Il primo videoclip musicale? Opera di Dylan. Il primo concept album? Opera di Dylan. Il primo album doppio della storia? Ancora opera di Dylan. Fu prima di tutto uno sperimentatore, capace di creare nuove modalità espressive ormai entrate nell’immaginario collettivo. In questo libro ripercorriamo le tappe fondamentali della sua vita privata e soprattutto di quella artistica. Dylan, infatti, ha sempre vissuto in maniera profonda e totalizzante il suo rapporto con l’arte, rompendo gli schemi classici tra significante e significato e costringendo all’interpretazione personale, unico approccio possibile alla sua arte, nonché uno dei motivi della sterminata produzione a lui dedicata.