Sarà Caracciolo ad aprire il festival “vicino/lontano”

Insieme a lui altre 200 voci a Udine dall’11 al 15 maggio, compreso il Premio Terzani

Sarà Caracciolo ad aprire il festival “vicino/lontano”
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20 Aprile 2022 - 18.33


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Il direttore di “LiMes” Lucio Caracciolo aprirà l’edizione 2022 del festival “vicino/lontano” di Udine con un focus di approfondimento su “Il Caso Putin”.

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Il festival (che torna in presenza, con il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani) si terrà dall’11 al 15 maggio e ospiterà al suo interno oltre 80 appuntamenti.

Il programma è stato illustrato oggi dalla presidente dell’associazione “vicino/lontano” Paola Colombo e dalla coordinatrice Franca Rigoni, curatrici della manifestazione, che hanno coinvolto quest’anno Àlen Loreti, biografo di Terzani e curatore dei due ‘Meridiani’ Mondadori.

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Gli appuntamenti in programma, tra incontri, concerti, mostre coinvolgeranno 200 voci. Fra i protagonisti, David Tremlett, Ivan Dimitrijević, Edoardo Zanchini, Giacomo Marramao, Slavenka Drakulić, Franco Farinelli, Sergej Bondarenko, Stefano Zamagni, Hafez Haidar, Tamás Gyurkovics, Domenico Quirico, Pier Aldo Rovatti, Hazal Koyunucu. Sarà come sempre il Premio Terzani a rappresentare il momento centrale del festival, con la serata-evento per la consegna al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il 14 maggio. Il vincitore verrà annunciato da Angela Terzani il 22 aprile.

Nella cinquina finalista ci sono Fabio Deotto per “L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia” (Bompiani), Erika Fatland per “La vita in alto. Una stagione sull’Himalaya” (Marsilio), Gulbahar Haitiwaji con Rozenn Morgat per “Sopravvissuta a un gulag cinese. La prima testimonianza di una donna uigura” (add editore), Colum McCann per “Apeirogon” (Feltrinelli) ed Ece Temelkuran per “La fiducia e la dignità”.

«È sfide la parola-chiave che attraversa gli eventi di vicino/lontano 2022», ha dichiarato Colombo, «e alla sfida geopolitica se ne intrecciano altre, che ci costringono a ripensare i nostri stili di vita e la nostra stessa idea di mondo. Come possiamo rendere più sostenibile e meno ingiusto il nostro modello di vita, che per lungo tempo abbiamo dato per scontato?».

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