Nasce così “Buonvino e il caso del bambino scomparso”, il secondo romanzo giallo di Walter Veltroni in uscita oggi per Marsilio (pp. 256, euro 14, collana Lucciole). Ecco ritornare così, per le vie di Roma, il commissario Giovanni Buonvino del giallo di esordio dell’ex direttore dell’Unità ed ex vicepresidente del Consiglio
È ancora intorno al parco Villa Borghese a Roma, dove sin dal giallo precedente Veltroni ha piazzato il commissariato diretto da Buonvino, che si dipana tutta la narrazione impregnata di raffinati dettagli e appassionanti risvolti che impreziosiscono questo cold case.
Siamo nel giugno del 2020 e prima di addentrarsi nei meandri oscuri del caso, l’autore ci offre uno spaccato davvero toccante di una Roma che sta tentando di uscire da un lockdown che ha lasciato i segni. Lo fa attraverso i flashback di un Giovanni Buonvino che passeggia a Villa Borghese piena di gente che vuole incontrarsi ma con tanta prudenza. Ed è qui, vicino al laghetto, che Daniela con circospezione ed emozione si avvicina al commissario, più volte visto in tv, per riferirle del fratellino scomparso proprio lì, nel 2009.
In questo giallo è difficile trovare indizi di Veltroni leader politico ma troveremo invece quelli di uomo del cinema con riferimenti a alcune pellicole famose come Giù la testa di Sergio Leone e Caro diario di Nanni Moretti. Si ha come la percezione che alcune scene fossero scritte come se fossero insistiti piani sequenza e pronte per finire in una serie tv.