Oltre alla “Peste” di Albert Camus, oltre a “Cecità” di José Saramago, oltre a “Io sono leggenda” di Richard Matheson, tra le narrazioni intorno a un’epidemia un testo capitale, forse il più noto, è senza ombra di dubbio il “Decameron” di Giovanni Boccaccio: la raccolta di novelle su vizi, tanti, e virtù del genere umano e sull’amore narrate da tre giovani uomini e sette giovani donne rifugiati sulle colline fiorentine per sfuggire alla peste del 1349.
Mentre il romanzo di Camus (1947) e quello di Saramago (1995) salgono le classfiche dei libri più venduti tramite e-commerce, la libreria Luna’s Torta (con caffetteria e cucina nel centro di Torino) ha avuto una pensata eccellente che ha chiamato “Decamerone 2020” e che ha segnalato il gruppo Archeostorie: invita cento persone, attori e performer, a una lettura collettiva delle novelle per affrontare insieme la psicosi da coronavirus e la chiusura dei luoghi della cultura. Ognuno deve leggere in un video una novella assegnatale/gli dalla libreria e inviare il video a quelli di Luna’s. I video verranno pubblicato su un account Facebook o Instagram “dedicato e condiviso da ciascuno di noi, come fosse una sorta di lunghissima diretta che accompagna i giorni di quarantena”.
Oltre alla lettura la libreria lancia un appello per formare “un fondo d’emergenza (valido ora e magari anche in futuro)” per sostenere gli operatori culturali ora in evidenti difficoltà causa lo stop agli eventi pubblici.