La Brexit è una follia, servirebbe un nuovo referendum perché stavolta andrebbe diversamente. Lo ha detto uno scrittore inglese tra i più letti e seguiti al mondo, Ken Follett. Lo ha detto oggi a “BookCity” al Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea di Milano per il debutto di un tour particolare e molto politico di un quartetto ancora più singolare: quattro scrittori di gran fama e di letteratura detta popolare che hanno avviato dal festival milanese un “Tour dell’amicizia” tra Gran Bretagna ed Europa dichiaratamente contrari all’uscita dall’Unione europea del regno di sua maestà. Gli altri tre autori sono Lee Child, Jojo Moyes e Kate Mosse (da non confondere con la top model Kate Moss).
Il segnale viene lanciato dal festival di libri e autori oggi alla conclusione. Sono autori di romanzi da grandi vendite, autori di una letteratura popolare, da bestseller, chi di thriller chi di narrazioni su vicende sentimentali, una “letteratura romantica” per dare una definizione incompleta ed errata ma almeno indicativa. Sono autori che parlano anche a quelle classi sociali o a quella popolazione che ha votato sì alla Brexit. Forse il limite del quartetto è piuttosto di tipo etnico: tutti e quattro bianchi e di origine anglosassone non rappresentano quella Gran Bretagna multietnica da decenni. Ma si fanno sentire.
Per Follett “chi vuole la Brexit non vuole un altro referendum, sa che perderebbe”. Lo scrittore vede una nuova consultazione possibile, ipotetica, se il Labour Party potesse vincere le prossime elezioni di dicembre e volesse un nuovo referendum, ma teme che il partito di Corbyn non vincerà. E non è d’accordo sul fatto che il suo paese rifiuto “il suo posto in Europa e che gli inglesi dicano di stare bene da soli. Io da solo non sto bene”. Follett spiega il perché della tournée sul sito di BookCity: i quattro, due autrici e due autori, hanno milioni di lettori nel continente, moltissimi leggono i loro romanzi in inglese. Allora? Quindi “vogliamo incontrarli per dir loro quanto ci stanno a cuore, nonostante l’impressione che possono aver dato i recenti sviluppi politici nel nostro paese”.
Sempre a BookCity la sceneggiatrice e autrice di Io prima di te Jojo Moyes, dice che “chi tra noi si è sempre considerato europeo sta guardando con orrore alle macchinazioni politiche messe in atto per dividerci. Non posso cambiarle, ma ci tengo a ribadire la mia dedizione nei confronti dei lettori europei: voglio mantenere intatta la nostra amicizia, e crediamo tutti che questo tour sia un’ottima occasione per dimostrarlo”.
La rottura tra Londra e l’Europa “amareggia” Lee Child, con sulle spalle una ventina e passa di 20 bestseller e il personaggio di Jack Reacher come protagonista: “Mi considererò sempre europeo”. E rimarca sempre sul sito di BookCity Kate Mosse (sua la Languedoc Trilogy): “Le nostre storie sono storie europee. La nostra Storia è la Storia europea. In questi giorni difficili, sta agli scrittori continuare a celebrare ciò che ci unisce, i valori che condividiamo, il nostro sentimento di appartenenza, i legami reciproci, le emozioni che condividiamo. Vogliamo anche ringraziare i milioni di lettori europei che continuano ad aver fiducia in noi. La nostra amicizia ci dà una grande forza”.
Il tour tocca quattro paesi dove viene sostenuto dagli editori dei quattro scrittori in ogni paese e l’ha organizzato l’agenzia londinese Fane Productions. Sul territorio italiano lo sostengono Mondadori, Longanesi e Newton Compton.