Chi incoroneranno come Nobel per la letteratura 2019 i membri dell’Accademia di Svezia? L’annuncio è dato per domani, giovedì 10, alle 13 e con una novità rispetto alle passate edizioni: vinceranno in due dopo la mancata assegnazione del 2018 per lo scandalo dello scorso anno. Come probabilmente ricordate, più membri dell’Accademia hanno dovuto dimettersi a partire da Katarina Frostenson, poetessa e moglie del fotografo e regista di origine francese Jean-Claude Arnault accusato di stupro nell’ottobre 2018 e condannato per due anni. Oltre alle accuse di molestie sessuali, membri dell’Accademia sono stati investiti anche da accuse di una gestione finanziaria scorretta per cui l’istituto decise di rinviare e assegnarne due quest’anno. Accadde anche nel 1950: vinsero William Faulkner (per il 1949) e Bertrand Russell (per il 1950), perché nel 1949 nessun autore venne giudicato meritevole della vittoria.
Il gioco è sempre lo stesso: provare a indovinare chi vincerà il premio con medaglia d’oro e nove milioni di corone svedesi pari a oltre 830mila euro. Un gioco quasi sempre destinato a fallire. Tra i nomi più accreditati dagli allibratori figurano tre autrici: la poetessa, saggista e traduttrice canadese Anne Carson, seguita da Maryse Condé, narratrice francese originaria della Guadalupe alla quale l’anno scorso fu assegnato una sorta di Nobel alternativo in mancanza di quello ufficiale. Terza tra altri Can Xue (pseudonimo di Deng Xiahoua), scrittrice cinese.
Naturalmente gli scrittori dati in lista da anni sono più d’uno, come chissà quanti lettori non perdonano all’Accademia di non averlo assegnato a Philip Roth quando potevano.
La classifica degli scommettitori
Il portale letterario lithub ha pubblicato una classifica dei favoriti secondo gli scommettitori. In vetta Anne Carson è data a 4/1 (più probabile è la vittoria, più bassa è la cifra che verrebbe pagata), Maryse Condé si colloca a quota 5/1.
Seguono a 8/1 Can Xue, poi uno scrittore molto amato nel mondo, il giapponese Haruki Murakami, la russa Lyudmila Ulitskaya e il kenyano Ngugi Wa Thiong’o.
A 10/1 gli allibratori piazzano la canadese Margaret Atwood, autrice del Racconto dell’Ancella e del recentissimo sequel Testamenti, la statunitense Marilynne Robinson, la polacca Olga Tokarczuk, l’ungherese Péter Nádas.
Altri nomi? Il poeta siriano Adonis, l’australiano Gerald Murnane, il poeta, saggista e giornalista Mircea Cartarescu, lo scrittore cinese Yu Hua vengono dati tutti a 14/1, l’albanese Ismail Kadaré a 17/1.
A quota 20/1 si collocano più nomi noti in Occidente, lo spagnolo Javier Marías, il narratore e drammaturgo norvegese Jon Fosse, il ceco diventato francese Milan Kundera (sua opera più nota L’insostenibile leggerezza dell’essere), l’austriaco Peter Handke, un altro ungherese come László Krasznahorkai, e Yoko Tawada, scrittrice giapponese che vive in Germania e scrive sia nella sua lingua madre che in tedesco.
Difficile orientarsi o fare previsioni? La nuova presidente del comitato letterario Anders Olsson ha fornito qualche indicazione. Constatato che gli ultimi due vincitori, Kazuo Ishiguro e Bob Dylan, scrivono in inglese, che solo 14 donne hanno vinto il Nobel letterario su un totale di 114 premiati (una disparità clamorosa perché nel ‘900, soprattutto nel secondo ‘900, la qualità letteraria delle autrici non è stata certo inferiore a quella dei colleghi maschi), secondo la Olsson i membri dell’Accademia devono “allargare le loro prospettive”. Inoltre, ha ricordato, “in letteratura abbiamo avuto una prospettiva più eurocentrica e ora guardiamo al mondo intero. In precedenza il premio era orientato molto di più verso i maschi. Adesso abbiamo così tante scrittrici davvero grandi che speriamo di aver intensificato e reso molto più ampio l’intero processo del premio”.
Il sito del Nobel per la letturatura