Enzo Verrengia
Il thriller non è fatto solo di romanzi, racconti, film e serie televisive ma anche di luoghi intrinsecamente legati al dipanarsi di trame avvincenti. Uno di questi viene messo in vendita per 53,5 milioni di dollari, che equivalgono a oltre 49 milioni di Euro. Si tratta di Chateau de la Croix des Gardes, una lussuosa residenza nella baia di Cannes, dove furono realizzare alcune riprese del film di Alfred Hitchcock Caccia al ladro. Si era verso la metà degli anni ’50, quando lo splendore della Costa Azzurra faceva da sfondo al più accattivante giallo rosa diretto dal genio del brivido. Foriero, peraltro dell’amore autentico, fuori dal set, fra Grace Kelly e il Principe Ranieri di Monaco. Nelle sale del castello si girò, fra l’altro, quel trionfo d’eleganza che fu la scena del ballo mascherato. Inoltre, Cary Grant e la futura principessa si muovono sullo sfondo del giardino da 1.200 metri quadri che circonda la tenuta, insieme a 10 ettari di terreno. All’interno, 13 camere da letto, 9 bagni, un conservatory e una piscina olimpionica a strapiombo sul mare. Per i cultori del giallo, la disponibilità per acquirenti di Chateau de la Croix des Gardes costituisce di certo un evento.
Gli appassionati di Montalbano, invece, non devono temere per la casa del Commissario. Anzi, possono risiedervi, sia pure provvisoriamente, perché è un bed & breakfast a Punta Secca, il borgo marinaro di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Basta prenotare per almeno due notti, ed ecco che ci si installa nelle camere del personaggio di culto creato da Andrea Camilleri.
Case di scrittori-museo
Ci sono poi le case degli scrittori trasformate in musei.
Le prime storie investigative vengono considerate quelle del Cavaliere Auguste Dupin, I delitti della Rue Morgue, La lettera rubata e Il mistero di Marie Roget, di Edgar Allan Poe. La sua abitazione è un’attrattiva del quartiere più famigerato di New York. Il Poe Cottage si trova a Kingsbridge Road, nella zona di Fordham del Bronx. Intorno sorge un parco letterario dedicato allo scrittore. Il Poe Cottage, risalente al 1797, è annoverato nell’Historic House Trust e nel National Register of Historic Places. Dal 1975 se ne occupa la Bronx County Historical Society.
Altro mausoleo quello dedicato a Charles Dickens, in Doughty Street, a Bloomsbury. La dimora che ospitò negli anni londinesi il narratore simbolo dell’Età Vittoriana non si distingue dal filare quieto e compassato di costruzioni allineate lungo una via pochissimo battuta dal traffico automobilistico. Basta entrare, pagare il biglietto di 5 sterline e lasciarsi avvincere dall’alone cultuale delle pareti, del parquet scricchiolante, per ritrovarsi di nuovo nel XIX secolo. Dickens non narrò soltanto di esistenze tumultuose e speculari alla propria (David Copperfield, in particolare), ma lasciò anche un giallo insoluto, Il mistero di Edwid Drood.
A Lewisham, sobborgo di Londra, una caratteristica targa circolare azzurra ricorda il domicilio di Edgar Wallace, giallista molto prolifico negli anni fra le due guerre, autore fra l’altro del soggetto originale di King Kong. È una palazzina vittoriana costruita intorno al 1890, sulla quale corre una leggenda. Pare che Wallace se ne innamorasse, decidendo di stabilirvisi per ben trent’anni a causa di un particolare: il giardino sul retro gli avrebbe consentito comode fughe nel caso di visite da parte di creditori.
La residenza estiva di Agatha Christie è situata nella campagna sudoccidentale inglese del Devonshire, vicinissima alla riviera di Torquay. Si chiama Greenway House, da qualche anno aperta al pubblico dopo restauri costati 6 milioni di Euro.
In precedenza, le visite avvenivano solo nei giardini botanici circostanti. Dal 2009, invece, si può accedere alle camere e perfino soggiornarvi.
Greenway House è in stile georgiano e contiene numerosi oggetti che la scrittrice riportò dai suoi viaggi, durante i quali trasse l’ispirazione per Assassinio sull’Orient Express, Poirot sul Nilo e Non c’è più scampo. La Christie vi trascorse le vacanze dal 1938 al 1976, anno della sua morte. Dovette rinunciarvi solamente nel 1943, quando la tenuta passò sotto il controllo del comando alleato per la preparazione del D-Day, lo sbarco in Normandia.
A San Francisco la topografia del giallo non si limita ad unica locazione, distribuendosi per l’intera città. Delle targhe segnalano le varie tappe di The Maltese Falcon, il capolavoro di Dashiell Hammett portato sullo schermo da John Huston nel 1941, con partenza dal punto in cui viene ucciso Miles Archer, il socio di Sam Spade, il protagonista.
Al 221b di Baker Street c’è lo Sherlock Holmes Museum. Perfetta ricostruzione dell’inesistente. Né il numero della strada, né il suo inquilino. L’abitazione fittizia del Gran Detective è ubicata in realtà al 239 di Baker Street, arteria nevralgica che collega il centro di Londra alla periferia nordoccidentale della metropoli, poco prima dell’ingresso di Regent’s Park. Difficile mancarlo. Le indicazioni per arrivarci abbondano fin dalla stazione della metropolitana di Baker Street, sulla Bakerloo Line, le cui pareti a mattonelle includono un mosaico con la sagoma di Sherlock Holmes con il deerstalker, il cappello da cacciatore scozzese a doppia visiera. La sua statua poi, troneggia dinanzi al museo delle cere di Madame Tussaud, lì vicino.
La confezione artificiale del suo studio sembra confermare la convinzione di quanti hanno creduto e credono che lui sia un personaggio vero, non inventato da Sir Arthur Conan Doyle. Specie perché molti di quelli in fila per entrare non hanno la capacità critica di discernere il falso. I giovanotti con i caschi da poliziotti londinesi che si alternano nel montare di guardia all’ingresso sono dipendenti della società proprietaria dello Sherlock Holmes Museum, non bobbies di fattura autentica. Però è difficile spiegarlo ai pellegrini del sogno in coda.
La finzione del 221b di Baker Street risale al 1990 ed è a cura della Sherlock Holmes International Society, un’associazione non-profit. L’attuale sito ospitava a suo tempo una pensione vittoriana, che si prestava agli adattamenti realizzati sulla scorta dei romanzi di Conan Doyle. Non manca niente. La panoplia delle attrezzature chimiche di Holmes, l’astuccio per la siringa con la quale il detective si iniettava la famosa soluzione sette per cento, la pantofola persiana utilizzata per il tabacco del pipa. Distribuite sui due piani da visitare, inoltre, una galleria di statue in cera che riproducono i personaggi più celebri della storie: il professor Moriarty, arcinemico di Holmes, Irene Adler, l’unica donna che lo beffò, e altri criminali.
La fascinazione del thriller dilaga dalla fantasia a una concretezza fatta di murature, terreni e strade.