Di Gabriele Bisconti
Stanno tornando le stelle, la musichetta che ogni atleta desidera sentire, le big contro le outsider: una nuova edizione della Champions League è alle porte.
Per volere della Uefa, quest’anno (e per il prossimo triennio) ai nastri di partenza ci saranno ben 36 squadre, quattro in più rispetto alla passata edizione della Coppa dalle Grandi Orecchie (stesso allargamento anche per l’Europa League e la Conference League).
Detto delle 36 squadre, l’altra grande novità è che nella prima fase non ci saranno più 8 gironi distinti di 4 squadre ma un girone unico con classifica finale. Invece che giocare due volte, in casa e trasferta contro tre avversari come nel vecchio format, si giocheranno otto match contro otto avversari diversi, giocando metà delle partite in casa e metà in trasferta.
Il 29 agosto scorso, al Grimaldi Forum di Montecarlo, i 36 club partecipanti sono stati suddivisi in quattro urne in base al ranking individuale rilevato all’inizio della stagione eccezion fatta per i campioni in carica che si son visti assegnare sempre la prima testa di serie dell’urna 1. Ogni squadra è stata sorteggiata contro due avversari di ogni urna, uno dei quali giocherà in casa e l’altro in trasferta. Un sorteggio in parte manuale e in parte attraverso un software.
Per quanto riguarda l’accesso alla fase ad eliminazione diretta, cioè dagli ottavi di finale in poi, la situazione è la seguente: le prime 8 classificate del girone unico andranno direttamente agli ottavi di finale che si completeranno con le altre 8 che verranno fuori dai playoff.
Accederanno ai playoff, come teste di serie, le 8 squadre piazzate dalla nona alla sedicesima posizione e, come non teste di serie, le 8 squadre dalla diciassettesima alla ventiquattresima posizione. Le ultime 12, dalla venticinquesima alla trentaseiesima posizione, saranno invece eliminate dal torneo.
Il tabellone è come quello tennistico (il sorteggio serve solo per capire se, per esempio, la 1^ classificata della fase campionato sarà inserita nella parte sinistra o destra del tabellone). In questo modo tutte le partite della prima fase saranno potenzialmente determinanti per la composizione degli ottavi e già dall’inizio della fase ad eliminazione diretta saranno possibili i derby fra compagini della stessa nazione.
Il nuovo format richiede un alto livello di competitività in tutti le gare e promette incertezza fino all’ultima giornata con le simulazioni che hanno stimato che con 9-10 punti è possibile accedere ai playoff, mentre ne occorrerebbero 15-16 per un passaggio diretto agli ottavi di finale.
Dopo la rinuncia di Mediaset, nel 2024/2025 i diritti della Champions League saranno suddivisi unicamente tra Sky e Amazon Prime Video, anche se non in egual misura: l’emittente satellitare ha acquisito in esclusiva 185 delle 203 partite della competizione, mentre le altre 18 saranno esclusiva Prime, che ogni mercoledì sera trasmetterà la migliore partita delle italiane impegnate.
La finale si disputerà il 31 maggio 2025 all’ Allianz Arena di Monaco di Baviera, che tornerà così ad ospitare l’atto conclusivo della Champions a 12 anni di distanza dall’ultima volta. Martedì si parte subito con Juventus–PSV (ore 18:45) e Milan–Liverpool (ore 21:00), entrambi su Sky. Tutto può accadere ma una cosa è certa: spodestare i Galácticos di Ancelotti dal trono sarà (anche quest’anno) un’impresa ardua per tutti.