Zerocalcare, il no a Chiara Valerio

Il fumettista annulla l'incontro alla fiera Più libri più liberi con la curatrice a seguito dell'invito del filosofo Caffo ora a processo per maltrattamenti.

Zerocalcare, il no a Chiara Valerio
Michele Rech, in arte Zerocalcare
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7 Dicembre 2024 - 15.05


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

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di Arianna Scarselli

Alla Fiera Più libri più liberi, Zerocalcare ha annullato il suo incontro con l’autrice e curatrice Chiara Valerio. L’edizione di quest’anno, dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, è finita al centro delle polemiche a seguito del controverso invito del filosofo Leonardo Caffo, attualmente sotto processo per maltrattamenti e lesioni alla ex compagna.

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Sul perché di tale decisione si è espresso lo stesso artista tramite una lunga storia Instagram: “Per non lasciare non detti: mi è sembrato evidentemente inopportuno invitare ad una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (confesso che non sapevo manco chi cazzo fosse) accusato di violenza ai danni della sua compagna”, aggiungendo che “l’incontro previsto sull’editoria con la stessa Chiara Valerio era oggettivamente impossibile da tenere: non perché penso che sia un’appestata o che con lei non si possa parlare, anche quando ritengo stia sbagliando – ma perché mi pare impossibile glissare su questo tema e parlare d’editoria come niente fosse; e al tempo stesso mi pare grottesco pensare che un maschio tenga un incontro in cui spiega a una donna come avrebbe dovuto comportarsi in termini di femminismo”.

Ad appoggiare la scelta del fumettista è anche la casa editrice per la quale lavora, Bao Publishing, che cancellerà tutti i panel. Rimarranno attivi lo stand e i firmacopie degli autori, tra i quali lo stesso Zerocalcare. Nella sua riflessione il fumettista spiega: “Mi è sembrato sbagliato invocare il garantismo (che pure è un tema che mi sta molto a cuore in questo tempo di barbarie) per troncare una discussione sulla violenza di genere, senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi, la difficoltà di essere credute, di vedere riconosciuta la propria verità. Una discussione complessa che afferisce più alla cultura che alle procedure penali”. 

“Credo che tutto, compresi i video, le comparsate televisive, letteralmente tutto almeno fino all’ultimo messaggio di scuse sia stato sbagliato; per come conosco Chiara Valerio ci credo che sia mossa da fedeltà a un principio e non da altro; ma quando quello che facciamo si presta a così tante strumentalizzazioni, quando diventiamo utili agli articoli della Verità, quando i nostri nemici ci prendono a simbolo, è il momento di fermarci a riflettere pure se siamo in buona fede” ha sottolineato l’autore.

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Chiara Valerio ha giustificato sul web la sua scelta di invitare l’amico Leonardo Caffo evidenziando che, fino alla sentenza, ogni persona è da considerarsi innocente. L’autrice si è però così tristemente fatta portatrice della retorica del “sorella ti credo ma fino a quando non è un mio amico”.

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