La scienza e l’innovazione non sono più relegate all’ombra dei laboratori da quando la recente edizione di Maker Faire Rome – European Edition 2025, tenutasi dal 17 al 19 ottobre al Gazometro, ha dimostrato come la ricerca universitaria possa tradursi in soluzioni pratiche e tangibili per la vita di tutti i giorni. L’Università di Siena è stata protagonista, presentando al suo stand i suoi più recenti progressi nel campo della disinfezione ambientale e dei dispositivi medici.
L’Ateneo senese, sotto il coordinamento dei professori Gabriele Messina (Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo) e Gabriele Cevenini (Dipartimento di Biotecnologie Mediche), ha illustrato al pubblico un approccio di ricerca davvero all’avanguardia. Il team ha presentato un metodo multidisciplinare che spazia dallo studio dei problemi di igiene e disinfezione alla complessa modellazione fluidodinamica e illuminotecnica. Il processo non si ferma alla teoria: il gruppo si occupa anche di prototipazione 3D, rilievi fotometrici, prove microbiologiche rigorose e, infine, l’ingegnerizzazione finale dei sistemi. Questo percorso completo garantisce che le idee brillanti nate in ambito accademico possano davvero raggiungere la piena maturità industriale.
Un elemento chiave del successo di questi progetti è la stretta collaborazione tra i laboratori universitari e le realtà industriali del territorio. I team dei professori Messina e Cevenini lavorano fianco a fianco con partner selezionati, accompagnando le innovazioni dalla fase di pura ricerca fino alla produzione industriale. Questa sinergia crea un ponte vitale tra l’accademia e il mondo imprenditoriale, sostenendo le aziende locali nei processi di innovazione e offrendo al contempo preziose opportunità di crescita per i giovani talenti. Un esempio è la dottoressa Giulia Nurendini, borsista del team, che ha partecipato attivamente alla Maker Faire, contribuendo a presentare i progetti e a dialogare con i visitatori.
Come ha sottolineato il professor Gabriele Messina, la partecipazione a eventi come la Maker Faire è fondamentale: “Significa portare la scienza fuori dai laboratori e farla incontrare con la curiosità, la creatività e l’energia delle persone.” È in questi spazi di dialogo aperto che la ricerca può trovare nuove e inaspettate direzioni. Quando la conoscenza scientifica si unisce alla creatività dei maker e alla curiosità del pubblico, si trasforma in uno strumento concreto per affrontare sfide reali. L’obiettivo finale, chiaramente espresso, è quello di migliorare la qualità della vita e la sicurezza di tutti. Le innovazioni di UniSi nel campo della sanità e della disinfezione sono un esempio brillante di come l’impegno accademico si traduca in un beneficio collettivo.