Nuova identità visiva dell’Ateneo: innovare senza Tradire

Una nuova veste dell'immagine dell'Università di Siena che facilita riproduzione e leggibilità sui media digitali mantenendo continuità con la sua storia secolare

Nuova identità visiva dell’Ateneo: innovare senza Tradire
La nuova immagine Unisi
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8 Aprile 2025 - 00.21


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di Tiziano Bonini*

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*Delegato alla Comunicazione di Unisi nonché docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi

La nuova identità visiva dell’ateneo, presentata il 4 aprile al Santa Chiara Lab è stata ispirata da una serie di principi guida. Il primo è il principio di rinnovare l’immagine dell’università per dare conto di una istituzione in trasformazione, che sta investendo sul futuro dei suoi studenti con il lancio di nuovi corsi di laurea e con il rinnovamento dei suoi servizi agli studenti, ma allo stesso tempo rispettare la tradizione di uno dei dieci atenei più vecchi del mondo.

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Da un lato quindi, abbiamo voluto dare allo stemma di ateneo una nuova veste, più facilmente riproducibile e leggibile sui media digitali rispetto alla precedente, e abbiamo modificato la font dell’ateneo scegliendo un carattere più riconoscibile e forse più contemporaneo (è la nostra intenzione) del precedente, ma allo stesso tempo, dall’altro lato abbiamo cercato di mantenere la continuità con la storia dell’ateneo, per questo motivo il colore ufficiale scelto per la nuova identità visiva è una tonalità di rosso che è stata scelta dopo diverse considerazioni.

Prima di tutto abbiamo studiato i colori delle più antiche università italiane, quasi tutti declinati in tonalità di rosso bordò, e abbiamo scelto un rosso che fosse distinto da questi ultimi e poi abbiamo fatto un po’ di ricerca storica sulle tonalità di colore storicamente associate al colore “Terra di Siena”, per cercare una tonalità di rosso che fosse semanticamente vicina a queste tonalità, che immediatamente rimandano a questo territorio.

Un altro legame col territorio lo abbiamo inserito nella selezione dei simboli che caratterizzano la comunicazione visiva dell’ateneo: una serie di segni grafici stilizzati ripresi dalle forme delle mattonelle del Duomo di Siena. Ecco perché l’attuale stemma e logo-tipo di ateneo rappresentano un mix di innovazione e tradizione che non tradisce la storia ma non la ripete semplicemente.

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Ovviamente, ogni volta che si fa una revisione dell’identità visiva di una istituzione pubblica, non si tratta soltanto di un’operazione cosmetica, di facciata, ma si prova anche a innescare un nuovo processo di comunicazione che coinvolga tutti gli attori della comunità istituzionale. Questo significa che non è semplicemente stato cambiato il logo dell’università, ma tutto il modo in cui l’università comunica verso l’esterno. Non si tratta solo di colori e loghi infatti, ma anche di tonalità di voce con cui l’università comunica, semplicità grafica con cui comunica ad esempio attraverso locandine e manifesti, e l’uso di un linguaggio accessibile e inclusivo. 

Queste operazioni possono sembrare semplici rifacimenti delle pareti esterne di un palazzo, delle mani di vernice che non influenzano davvero l’infrastruttura profonda del palazzo. Al contrario, cambiare l’identità visiva di un ateneo significa anche cambiare l’infrastruttura del palazzo. Per arrivare a definire questa strategia, abbiamo prima ascoltato le diversi componenti della comunità universitaria senese, abbiamo analizzato gli obiettivi del mandato rettorale e cercato di tradurre questi contenuti in una forma visiva.

Quindi quello che vediamo all’esterno dovrebbe riflettere il contenuto dell’istituzione, la sua volontà di rinnovarsi ed essere un’istituzione sempre più aperta verso la società e il territorio. Naturalmente, una nuova identità visiva, per incarnare davvero questi valori, deve essere adottata e supportata da tutta la comunità e pian piano trasformarsi da semplice lista di regole di comunicazione a pratica quotidiana.

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