Per il centenario della sua nascita, l'Università di Torino celebra Maria Callas

Per l'occasione verranno organizzati molti eventi e un'installazione di Marina Abramovic

Per il centenario della sua nascita, l'Università di Torino celebra Maria Callas
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21 Novembre 2023 - 11.27


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Maria Callas, la celebre tenore statunitense naturalizzata italiana, un’autentica icona del secolo scorso, verrà celebrata dall’università di Torino a 100 anni dalla sua nascita. Dal 6 dicembre, infatti, verranno organizzate mostre, proiezioni, concerti, masterclass, l’installazione video Seven Deaths di Marina Abramovic e un convegno internazionale che coinvolgerà più di 60 studiosi che si terrà dal 18 al 20 dicembre.

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Il progetto è realizzato con Fondazione Teatro Regio di Torino, Archivio Storico Ricordi, Archivio Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, Marina Abramović Institute, Museo del Cinema, Conservatorio Verdi, Ono Arte, Fondazione Ellenica di Cultura e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Accademia Albertina, Consulta Universitaria del Cinema, Fondazione Zeffirelli e con il supporto della Fondazione Crt.

A fare da apripista al corposo programma saranno le masterclass della fumettista Vanna Vinci (il 6 dicembre) e quello del Museo del Cinema con la rassegna Maria Callas e il cinema (dall’8 al 11 dicembre). Sempre l’8 dicembre, al Conservatorio Verdi, il recital “100 + 1: Maria Callas e Irene Papas”. Il 17 dicembre nel Palazzo del Rettorato inaugureranno 4 mostre inedite, mentre 10 scenografici ingrandimenti vestiranno il cortile per la mostra fotografica “Maria Callas fuori dal palco. Ritratti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo”. Al primo piano, nella Sala Athenaeum, la mostra con l’Archivio Storico Ricordi “Callas/Medea. Storia di un disco” che ricostruisce la storia del disco leggendario Medea attraverso materiali originali dell’epoca.

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“E’ un’università che si apre alla città attraverso eventi che portano contributi scientifici e culturali sia a livello tecnico sia comprensibili a un’ampia popolazione” spiega il rettore Stefano Geuna. “Essere una fucina di cultura è una missione dell’università. Abbiamo scelto di lavorare in partenariato come avevamo fatto per la mostra Bandiera gialla, il lavoro in squadra è prezioso” sottolinea Andrea Silvestri, direttore generale dell’ateneo. “E’ un percorso multidisciplinare e trasversale che intende offrire un ritratto sfaccettato di una delle più potenti icone del ‘900”, afferma la prorettrice Giulia Carluccio. 
   

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