di Azzurra Arlotto e Giuseppe Rizza
L’Ateneo bolognese vuole ricordare le donne che hanno contribuito alla sua storia: dalle prime leggendarie docenti alle studentesse dei tempi moderni e contemporanei. Lo fa con una rassegna di incontri che ha preso il via l’11 Febbraio e che continuerà fino al 7 Dicembre 2023. Il prossimo appuntamento è per il 9 maggio, alle ore 10:30.
Si tratta di un percorso che vuole ricostruire l’importante contributo femminile all’interno dell’Alma Mater Studiorum che, primo al mondo, ha conferito, nel 1776, una cattedra ad una donna, la docente Laura Bassi, e che oggi promuove e sviluppa attivamente tematiche e progetti di genere e di equità.
La professoressa Bassi rappresentò un’eccezione: la sua preparazione e la sua inclinazione alla scienza le permisero di difendere il suo posto e di ottenere l’ambita cattedra in fisica sperimentale in virtù del suo ingegno e non del suo genere. Non fu che un riconoscimento tardivo, poiché neanche due anni più tardi, nel 1778, la prima docente universitaria del mondo morì, lasciando il suo posto ancora una volta a soli uomini e divenendo in breve un mero vanto storico.
Dopo di lei, l’Università di Bologna vide salire in cattedra pochissime donne ammesse tra le fila di colleghi uomini, che si sentirono minacciati in un’istituzione quale quella universitaria. Con l’arrivo in quegli anni di Napoleone Bonaparte e con la riforma universitaria del 1802, la flebile e sporadica presenza femminile venne completamente eliminata e si dovette aspettare la fine del secolo per un suo ritorno stabile.
Laura Bassi, Clotilde Tambroni, Maria dalle Donne, Anna Morandi e molte altre saranno le protagoniste di questa rassegna. In occasione di questi incontri, che si terranno tutti nella splendida cornice di Palazzo Poggi a Bologna, verranno presentati i loro vissuti, le difficoltà incontrate e la tenacia dimostrata per entrare a pieno titolo in un mondo, quale quello universitario, fino ad allora fatto di soli uomini.
Seguendo le loro orme, studentesse e docenti hanno preso parte fino ai giorni nostri all’evoluzione della cultura della didattica e della ricerca, rendendo davvero effettivi quei principi fondamentali di libertà e indipendenza, nati proprio in seno all’Alma Mater Studiorum, madre di tutti gli Studi, ma anche madre di tutti gli studenti e di tutte le studentesse.